L'11 febbraio è la giornata internazionale che celebra le donne nella scienza

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Roberta De Bei, co-inventrice di VitiCanopy, un'app basata su immagini per misurare le dimensioni della chioma della vite e valutare la salute del vigneto in t Source: courtesy of Roberta De Bei

Nel 2015 l'Unesco ha istituito l'11 febbraio come la giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. Roberta De Bei è l'unica scienziata italiana a far parte del gruppo SuperStar in STEM, un progetto che mira a promuovere l'accesso delle ragazze alle materie scientifiche formandole per ricoprire il ruolo.


Dal 2015 la giornata dell'11 febbraio ha assunto un ruolo importante per promuovere il raggiungimento di una situazione più equa e accessibile per le donne nella scienza, in nome della gender equality.

Negli ultimi anni sono stati fatti grandi sforzi a livello globale per coinvolgere le donne nella scienza, ma nonostante ciò ancora permangono pregiudizi e stereotipi di genere che continuano a caratterizzare la posizione femminile in questo, come in molti altri settori.

Ascoltando le testimonianze di due scienziate eccellenti Roberta De Bei e Chiara Palmieri che, partite dall'Italia, hanno trovato un ruolo di rilievo in Australia, si evince che la questione richiede ancora molto impegno affinché le differenze di genere vengano annullate anche down under.
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"Pensavo la situazione fosse disperata in Italia, ma in Australia non è molto meglio", racconta Roberta, che spiega la complicata situazione del settore nel quale ha scelto di operare, quello dell'agricoltura, che "viene percepito come un lavoro prettamente da uomini".

"Si pensa alla scienza come qualcosa di prettamente maschile", conferma Chiara che invece lavora nell'ambito della ricerca veterinaria. Ci racconta che anche se il numero di donne coinvolte in ricerca nei laboratori dell'Università del suo settore è abbastanza elevato, pochissime donne ricoprono posizioni di rilievo.

"Per ogni tre professori uomini, c'è solo una donna", ha affermato Palmieri. 

"Le ragazze sono relegate alla manovalanza, forse subiamo un retaggio culturale". 

Questa disparità sembra non coinvolgere i salari in Australia, anche se la distribuzione di bonus ed incentivi resta sbilanciata.

Nonostante le difficoltà, le donne stanno raggiungendo importanti traguardi professionali in ambito scientifico, come si può facilmente dedurre dai curricula d'eccezione di queste due italiane.

Roberta De Bei è ricercatrice all'University of Adelaide, School of Agriculture, Food and Wine. 

Dopo aver conseguito un Dottorato in viticoltura all'Università di Padova è, da oltre un decennio, all'Università di Adelaide dove ha lavorato a vari progetti tra cui uno studio sulla fisiologia dello stress idrico-metabolico dei carboidrati nella vite e tecnologie digitali, essenziali per la gestione dei vigneti.

Co-inventrice di VitiCanopy, un'app basata su immagini per misurare le dimensioni della chioma della vite e valutare la salute del vigneto in tempo reale.

Attualmente lavora per migliorare ed espandere le tecniche digitali in strumenti innovativi per coltivatori e professionisti della viticoltura che aiuteranno a gestire meglio i vigneti in tutta l'Australia. Nel 2016 è stata premiata con l'Australian Women in Wine come ricercatrice dell'anno.

Roberta è l’unica scienziata italiana a far parte del gruppo SuperStar in STEM, un progetto che mira a promuovere l’accesso delle ragazze alle materie scientifiche formandole per ricoprire il ruolo.
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La professoressa Chiara Palmieri (destra) insieme ad una sua dottoranda italiana. Source: courtesy of Chiara Palmieri
Chiara Palmieri è professoressa di patologia veterinaria alla University of Queensland a Brisbane, e ha anche ricoperto il ruolo di Presidente dal 2014 al 2016 dell'Australian Society of Veterinary Pathologists. 

Con laurea e PhD in medicina veterinaria all’Università di Teramo, si è poi specializzata in patologia veterinaria presso il Collegio Europeo di Patologia Veterinaria di Milano nel 2009.

Prima di arrivare a Brisbane nel 2012 ha lavorato all’Istituto di Produzione animale di Praga e presso il Laboratorio di Salute Animale e Sicurezza Alimentare di Tulare, in California.

La strada verso un futuro in cui le giovani donne che intraprendono una carriera in ambito scientifico abbiano le stesse opportunità dei loro colleghi uomini è ancora qualcosa sulla quale c’è bisogno di lavorare, secondo le ricercatrici.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti. 

Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.

Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo www.sbs.com.au/coronavirus

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