Mancano pochi giorni al voto in Italia per i cinque referendum previsti per l’8 e 9 giugno: quattro quesiti sul lavoro ed uno sulla cittadinanza agli stranieri che però il governo in carica non sostiene e di cui, più o meno apertamente, auspica il fallimento.
L’ultima in ordine temporale ad esplicitare il suo comportamento è stata la premier Giorgia Meloni, che ha spiegato che lei alle urne ci andrà ma non ritirerà le schede per votare.
Un'indicazione un po' bizzarra... peraltro il Viminale è dovuto intervenire subito per dire 'Guardate, chi non ritira le schede è come chi non va a votare'.Carlo Fusi, giornalista
Il giornalista Carlo Fusi fa notare come l'affermazione di Meloni sia arrivata il giorno in cui si celebra l'anniversario di un altro referendum, quello fondativo della Repubblica italiana il 2 giugno 1946, e questa coincidenza "ha sollevato tantissime politiche a sinistra" con accuse di aver effettuato una "scelta istituzionalmente sbagliata".
Meloni non è stata l’unica a scoraggiare elettori ed elettrici; lo aveva fatto in modo più diretto, tra gli altri, anche il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Non solo referendum in questa settimana politica in Italia, passata attraverso le dure parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla situazione a Gaza, lo sdegno per il post in cui la figlia di Giorgia Meloni veniva coinvolta con toni minacciosi, fino al lungo incontro tra Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron.