In queste ore Queensland e New South Wales si trovano a combattere con la variante delta del COVID-19, con lockdown nelle rispettive capitali e nelle aree circostanti.
La premier del New South Wales Gladys Berejiklian ha invitato la popolazione a far diventare agosto il mese dei record per i vaccini, aggiungendo che le vaccinazioni sono "il nostro biglietto per la libertà".
La sfida è quella di mantenere e aumentare il ritmo della campagna di vaccinazione, che nello stato viaggia ora ad un ritmo di mezzo milione di dosi a settimana.
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"Vogliamo fare di più, vogliamo andare più velocemente", ha dichiarato la premier, con toni decisamente diversi da quelli utilizzati dal primo ministro Scott Morrison alcuni mesi fa che invitavano alla pazienza.
Il National Plan to Transition Australia’s National COVID-19 Response è stato presentato la settimana scorsa dal primo ministro Morrison e contiene obiettivi legati alle percentuali di vaccinazione della popolazione adulta e avente diritto alla vaccinazione, da cui dipende il ripristino delle condizioni precedenti alla pandemia.
Paul Scutti, commentatore di politica federale australiana, ricorda ai microfoni di SBS Italian che gli obiettivi prefissati sono alquanto ambiziosi.
Il 70 per cento dei vaccinati potrebbe essere raggiunto entro fine novembre e l'80 per cento entro fine anno. Resta da capire se l'80 per cento della popolazione voglia davvero farsi vaccinare.
Alla luce di quanto successo negli Stati Uniti e nel Regno Unito, Paul Scutti ricorda come anche le loro campagne vaccinali, partite rapidamente, hanno poi visto rallentamenti, dovuti a chi, per un motivo o per l'altro, non si vaccina.
Ascolta l'intervento completo di Paul Scutti
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