Ai Giardini della Biennale nel Padiglione australiano Fusinato, che è considerato uno degli artisti più influenti in Australia, metterà in scena DESASTRES - un progetto acustico sperimentale curato da Alexie Glass-Kantor.
Marco Fusinato è un artista dalle chiare origini italiane, o più precisamente venete, anche se nato e cresciuto a Melbourne.
"Sono un veneto-australiano, e parlo un dialetto veneto come i contadini di cento anni fa", dichiara semischerzosamente al microfono di SBS Italian.
L'opportunità di rappresentare l'Australia alla Biennale è naturalmente una grande opportunità e un grande riconoscimento per lui, ma andare a Venezia ha un significato ulteriore: "per me è emozionante tornare nella stessa regione da cui arriva la mia famiglia".

Un'immagine dello spartito di Fusinato Source: Marco Fusinato
La famiglia Fusinato è originaria di Arsiè, un piccolo paese in provincia di Belluno, dove hanno ancora una vecchia casa a cui l'artista si sente profondamente legato, e dove non vede l'ora di poter tornare dopo due anni di pandemia.
Il legame con l'Italia oltre che familiare è anche d'ispirazione per la sua arte.
"C'è tanta arte italiana che mi piace, Pasolini, la musica punk-anarchica degli anni '80, per esempio i Negazione, l'avanguardia italiana, ma anche - andando indietro - Caravaggio, Giorgio Morandi... c'è tanta arte che fa parte di quello che faccio io", racconta.
Per me [fare l'artista] è come un lavoro, come andare in fabbrica, fare il pane
DESASTRES fonderà suono e immagini, mettendo il pubblico al centro dell'opera.
"È sempre un'esperienza fisica per il pubblico, mi piace creare una scena che fa sentire vivi".
Ascolta l'intervista a Marco Fusinato:
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