Al recente Forum delle Isole del Pacifico, il primo ministro Scott Morrison ha annunciato che l'Australia potrà raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2030 senza utilizzare i crediti ottenuti per aver sorpassato i risultati richiesti dal precedente Protocollo di Kyoto.
Il primo ministro non sconfessa quindi la strategia adottata e che proprio le Isole del Pacifico avevano duramente criticato in una dichiarazione l'anno scorso, ma la considera potenzialmente non più necessaria.
L'Australia però secondo molti non sta facendo abbastanza. Paul Scutti, commentatore di politica australiana, ci ha ricordato che il motivo di questi "crediti" è da ricercarsi nelle condizioni particolarmente favorevoli che l'Australia aveva ottenuto nel precedente protocollo di Kyoto. Molto critico è Mark Butler, portavoce dei laburisti sui cambiamenti climatici e l'energia, secondo il quale "i dati dimostrano che mantenendo la traiettoria delle politiche di Morrison, ci vorranno 146 anni per arrivare all'obiettivo di zero emissioni".
Basandosi sui dati governativi, Paul Scutti commenta come la ragione che porta il settore dell'energia ad essere particolarmente virtuoso in termini di emissioni sia da ascriversi perlopiù alle iniziative dei singoli stati.
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