Il sipario sulla carriera teatrale di Annibale Migliucci è calato nel 2013, quando un tumore lo ha costretto a fermarsi. “L’ultima commedia dissi al pubblico che non ce la facevo più a recitare a 80 anni. Era una bugia a fin di bene: non volevo dire che avevo il cancro”, ricorda.
Da allora, la sua vita è cambiata radicalmente: interventi, ricoveri, problemi di vista e di udito. “Negli ultimi anni ho visitato tutti gli ospedali di Sydney, mi conoscono tutti come Nib, perché non sanno dire Annibale”.
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Credit: courtesy of Annibale Migliucci
La cosa che più gli manca è leggere: “Sono fuori dal mondo, devo aspettare mio figlio per sapere le notizie... Così non è una vita che mi piace”. La mente, però, resta vivace. “È l’unica cosa che funziona ancora – dice –. Forse grazie allo sport, ai 60 anni di tennis, e al teatro, che mi teneva il cervello sempre in funzione”.
Ai giovani dico 'Fate sport, fate teatro, camminate, amate. Non fumate troppo, non bevete troppo e mangiate sano'Annibale Migliucci
Eppure non manca di rivolgersi ai giovani: “Fate sport, fate teatro, camminate, amate. Non fumate troppo, non bevete troppo e mangiate sano”.
Il bilancio, in fondo, resta positivo: “Il 70% della mia vita è stato favoloso. Ho fatto tutto quello che volevo. Solo dopo la malattia è diventato più difficile, ma non è andata poi così male”, conclude Annibale Migliucci.