Alcune lingue Aborigene, come il Pitjantjatjara, godono di ottima salute, ma molte altre, la maggioranza, sono a rischio di estinzione o già 'morte'. Ghil'ad Zuckermann, linguista e docente di Endangered Languages alla University of Adelaide, preferisce però definirle “belle addormentate”.
La lingua Barngarla era rimasta per 50 anni una "bella addormentata", ma grazie ad un nuovo libro Zuckermann spera di restituirla alle generazioni future.
Nel 2011 il linguista, israeliano di origini italiane, ha incontrato i discendenti nella zona di Port Lincoln per presentare loro un dizionario Barngarla, compilato da un missionario tedesco nell’800, e spiegare che a suo parere si poteva riportare in vita la loro lingua. “Loro mi hanno detto che mi aspettavano da 50 anni”, ricorda Zuckermann.
Purtroppo non c’era più nessuno che parlasse correntemente Barngarla, ma Zuckermann ha usato anche delle registrazioni audio, risalenti agli anni ’60, in cui si sentiva parlare una persona Barngarla, Moonee Davis: sebbene non si trattasse a suo parere di un madrelingua e la qualità audio lasciasse a desiderare, la pronuncia registrata è stata parzialmente di aiuto.
"Il dizionario invece aveva 3500 parole, quindi era molto ricco”. Basandosi su questo testo Zuckermann ha ricostruito anche la grammatica di questa lingua, una grammatica per molti aspetti complessa.
Il libro frutto di questo lavoro è concepito per essere user friendly, per garantirne l’accessibilità anche ad un pubblico non specialistico. “Prevedo che ci saranno tante semplificazioni e crossfertilizzazioni con l’inglese, che è de facto la prima lingua di queste persone”, spiega Zuckermann.

The book launch of Barngarlidhi Manoo (Speaking Barngarla Together) (Barngarla Alphabet & Picture Book), 2019. Source: courtesy of Ghil'ad Zuckermann
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