Il grande caldo, la siccità, venti forti: un mix letale che ha contribuito ad allargare la macchia di fuoco che sta colpendo duramente vari Paesi dell'Europa meridionale.
Rientrati gli allarmi in Italia - nella zona del Vesuvio - e in Turchia, il fuoco continua però a distruggere in Grecia, Albania e soprattutto Spagna e Portogallo.
Più di 10mila persone sono state evacuate in Spagna, dove i forti venti continuano a ostacolare le operazioni di spegnimento e dove l'allerta è al grado più alto da 14 giorni.
Dall'inizio dell'anno sono già quasi 150mila gli ettari di terra colpiti da incendi nella sola penisola iberica.
Anche la cittadinanza si è unita ai volontari che lottano per contenere gli incendi nelle vicinanze, come nel caso del giovane Javier Baladron, 27enne di Sarracin de Aliste, un villaggio nella regione di Castilla y León.
Il vento non ci aiuta molto, soffia contro di noi. I vigili del fuoco, con carri e bulldozer, hanno difficoltà a spegnere l'incendio perché ci sono diversi focolai attivi in diverse città. La situazione sta diventando sempre più complicata.Javier Baladron