Il maltempo domenica non ha fermato gli almeno 90mila australiani che hanno pacificamente invaso Sydney per chiedere al governo di fare qualcosa di più per fermare il conflitto e la devastante crisi umanitaria a Gaza.
Secondo la polizia, i manifestanti erano almeno 90mila, mentre secondo gli organizzatori erano circa 300mila.
C'erano anche volti noti a sfidare la pioggia, su tutti Julian Assange, l'ex premier del NSW ed ex ministro degli esteri Bob Carr e la sindaca di Sydney Clover Moore: un evento che il deputato laburista Ed Husic, ministro del primo governo Albanese, ha definito "un campanello d'allarme" per la politica australiana.
Assieme a Paul Scutti abbiamo passato in rassegna le principali reazioni alla manifestazione: "Albanese ha speso parole d'elogio per il fluire pacifico della protesta, mentre la leader della Coalizione Sussan Ley non era d'accordo con la scelta della location, dato che il Sydney Harbor Bridge è un'arteria cruciale per la viabilità", ha spiegato.
Scutti ha anche analizzato la richiesta dei sindacati alla vigilia della tavola rotonda che vedrà le parti sociali davanti al Ministro del Tesoro Jim Chalmers: "C'è pressione adesso sul governo Albanese, vedremo se Chalmers accoglierà le proposte dei sindacati sul negative gearing", ha concluso.