Sapevate che uno dei quattro major di tennis si disputa a Melbourne perché nel 1907 l'Australasia si aggiudicò una prime edizioni della Coppa Davis?
Quello firmato da Anthony Wilding e Norman Brookes (al quale è stato poi intitolato il trofeo degli Australian Open) non rimase un caso isolato, e anzi il team che comprendeva tennisti australiani e neozelandesi si aggiudicò 6 delle prime 14 insalatiere.

I romani Dario Palotto e Alessandro Paderno assieme al palermitano Valerio Sarno Credit: Dario Castaldo - SBS Italian
Nonostante questa lunghissima tradizione, molti circoli d'Australia si affidano ai giovani italiani che si fanno strada downunder (anche) nel campo dell'insegnamento del tennis.
In uno dei club più antichi e prestigiosi di Melbourne, il Royal South Yarra, di coach italiani ce ne sono addirittura tre: il palermitano Valerio Sarno e due romani - Dario Palotto e Alessandro Paderno.
"Visto che non avevo un curriculum, il colloquio è avvenuto in campo. Ho battuto un maestro e mi hanno assunto. La sfida maggiore è stata quella di portare una mentalità e una metodologia nuova", racconta Alessandro.
Per scherzo ci chiamano Italian Mafia, ma l’apporto dei coach stranieri rappresenta un arricchimento per il circolo
"Rispetto all'Italia qui c'era un approccio più ludico, il tennis veniva pensato soprattutto per il divertimento dei bambini e dei soci. Siamo stati noi a inserire la preparazione atletica negli allenamenti", aggiunge Dario.
"L'esperienza di maestri che vengono dall'estero rappresenta un arricchimento. I soci sottolineano per scherzo che abbiamo preso possesso del circolo e ogni tanto ci chiamano pure Italian mafia", conclude Valerio.

Valerio, Dario e Alessandro in azione sui campi in terra del Royal South Yarra Credit: courtesy of Valerio Sarno



