Nadia Flalhi, pugile italiana con sessanta match alle spalle e un sogno australiano

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Un ritratto di Nadia Flalhi Credit: Courtesy of Nadia Flalhi

Nadia Flalhi ha lasciato San Benedetto del Tronto per trasferirsi a Sydney pochi mesi fa. Pugile professionista, con circa sessanta incontri alle spalle tra dilettantismo e professionismo, ha deciso di mettersi in gioco dall’altra parte del mondo.


Nadia ha iniziato a tirare di boxe a 16 anni. “Adesso ne ho quasi 32" racconta al microfono di SBS Italian. “Un ragazzo della mia scuola praticava questo sport, il pugilato [...] e gli ho chiesto se potevo andare con lui in palestra e da lì non sono più uscita”.

Quel primo allenamento è stato sufficiente per farle capire che quello non era solo un passatempo. Per lei salire sul ring significava affrontare sé stessa. “È un’emozione incredibile”, racconta.

Il pugilato, per Nadia, rappresenta uno spazio preciso dove incanalare energie, frustrazioni e tensioni. “A me il fatto di poter sfogare quella rabbia, insomma, quella voglia di dare il massimo mi appassiona tanto”, dice. Sul ring Nadia trova la sua libertà, la sua misura, il suo equilibrio.
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Nadia durante un incontro Credit: Courtesy of Nadia Flalhi
In Italia, ha disputato circa 50 incontri da dilettante e una dozzina da professionista. Ha vinto il titolo italiano nel 2018 tra le dilettanti e ha sfiorato più volte il titolo da professionista, perdendo ai punti contro avversarie di altissimo livello.

Uno degli ultimi incontri prima di partire è stato un WBC Mediterranean, una cintura internazionale che coinvolge atlete da Francia, Spagna, Marocco e altri Paesi del bacino mediterraneo.

Poi è arrivata Sydney, complice un’amica che da tempo la spronava a provare a vivere dall’altra parte del mondo. “Ogni anno mi diceva: 'Dai vieni, vieni a provare, vieni a vedere com’è qui’. E poi io sono sempre stata, diciamo, una a cui piace viaggiare. Quindi ho detto: 'Mah, ci provo. Come va, va. Bisogna buttarsi nella vita”, racconta.
In Italia Nadia si allenava con uno dei migliori coach nazionali. A Sydney ha dovuto ricominciare tutto da capo, cercare una palestra, un allenatore, una routine, ma ci è riuscita.

“Io gli ho detto: 'Guarda, io mi sono sempre allenata con determinazione, cioè se devo fare un match sono molto costante, vado dritta, non esco dalle righe', e lui ha avuto piena fiducia in me”.

Il problema principale, però, non è tanto l’allenamento, quanto trovare avversarie disposte a salire sul ring. Dopo l’ultimo match, combattuto lo scorso marzo, non è riuscita a trovare altre pugili nella sua categoria di peso.

“Mi è stato proposto di fare il titolo australiano nella categoria maggiore, nei super welter, e ho detto di sì lo stesso", racconta, consapevole che, per chi ama davvero questo sport, le occasioni vanno colte al volo, anche se non sono perfette.
Nadia si sveglia presto ogni mattina, corre, si allena due volte al giorno, segue un regime alimentare ferreo e non si concede distrazioni quando ha un match in vista. Il suo obiettivo? Continuare a combattere, vincere quanto più possibile, e magari aggiungere al suo palmarès anche il titolo australiano.
Io accetto tutti i match. Quindi, mi reputo una fighter al 100 percento
Nadia Flalhi
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