La presentazione della National Security Strategy, ovvero la nuova strategia di sicurezza nazionale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha fatto lanciare campanelli d'allarme agli alleati europei.
Il documento di 33 pagine descrive un Europa che starebbe affrontando una "distruzione della civiltà" e strizza l'occhio alla Russia, considerata non più come una minaccia per gli Stati Uniti.
La lotta contro l'influenza straniera, la fine dell'immigrazione di massa e il rifiuto delle pratiche percepite come "censura" da parte dell'UE sono citati come altre priorità nel rapporto.
Diversi funzionari e analisti dell'UE hanno respinto la strategia, mettendo in discussione la sua attenzione alla libertà di espressione e paragonandola al linguaggio utilizzato dal Cremlino.
Da parte sua la Russia ha accolto con favore questa nuova strategia di sicurezza nazionale, definendola "ampiamente coerente" con la visione di Mosca.
Quali sono le motivazioni allora di questo esplicito cambio di rotta?




