Il 18 aprile 2015, un barcone partito dalla Libia affondò nel Canale di Sicilia provocando la morte di mille persone; si trattò del più grande naufragio civile avvenuto nel Mediterraneo nella storia del Dopoguerra.
Tra le vittime, fu trovato un ragazzo di 14 anni proveniente dal Mali con una pagella cucita all’interno della giacca.
Da questo triste episodio è nato il progetto “Pagella in tasca”, promosso da INTERSOS e UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, che offre a minori rifugiati e non accompagnati la possibilità di entrare in Italia grazie a visti di formazione.
"Attraverso questo canale di ingresso regolare e sicuro in Italia, i minori potranno continuare a studiare, senza dover rischiare la vita affidandosi ai trafficanti per attraversare il Mar Mediterraneo", si legge sul sito web.
"Pagella in tasca” è un progetto pilota finalizzato a sperimentare un canale di ingresso regolare e sicuro fortemente innovativo rispetto ai canali ad oggi esistenti in Italia", si legge ancora sul sito web.
La coordinatrice del progetto Elena Rozzi, ha raccontato ai microfoni di SBS Italian come è nato il progetto.
“Il progetto nasce dalla scoperta che i minori non accompagnati rifugiati in Niger, pur essendo una delle categorie più vulnerabili, erano eslusi dai corridoi umanitari verso l’Italia e qualsiasi altro programma di trasferimento per entrare in modo legale e sicuro nei Paesi europei”.




