Nel libro Le radici nell’acqua, Armando Editore, Vincenza Lorusso, infettivologa al Policlinico Umberto I di Roma, parla dei suoi vent’anni passati in Africa e Sud America.
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Vincenza non solo racconta le sfide incontrate, ma anche le profonde riflessioni legate a questa esperienza unica. Spiega che "queste radici fluttuanti sono un pò anche indice di instabilità emotiva".
Dopo aver completato la specializzazione in malattie infettive in Italia, Vincenza ha iniziato a dedicarsi alla cooperazione internazionale, svolgendo periodi in Angola, Tanzania, e Mozambico. Le condizioni logistiche spesso precarie e l'impatto emotivo di situazioni complesse hanno segnato ogni tappa, ma non hanno mai scalfito la sua passione e la sua determinazione.
"In Guatemala c'è stato un attentato. Io ho preso una fucilata alla testa e tutti avevano scommesso sul fatto che dopo quell'attentato, non sarei più partita", ricorda Vincenza.
Il Brasile ha rappresentato un capitolo significativo nel suo percorso. Qui, infatti, ha contribuito all'istituzione del servizio di cardiochirurgia pediatrica a Bahia.
Cresciuta in diversi Paesi, la figlia ha ereditato una prospettiva internazionale e un'identità unica, radicata nelle sue origini italiane, guatemalteche e brasiliane.



