Secondo la linea adottata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, le persone a bordo della nave Diciotti non potranno lasciare il pattugliatore della Guardia Costiera in attesa che si raggiunga un accordo su come distribuire tra i Paesi dell’Unione europea i migranti soccorsi.
Nel frattempo, nella serata di mercoledì 22 agosto, il Viminale ha dato il via libera allo sbarco nel porto di Catania di circa una trentina minori non accompagnati, quasi tutti eritrei, che si trovavano da giorni a bordo della nave della Guardia Costiera. Restano a bordo ancora 148 adulti. Facciamo il punto della situazione con Matteo Villa, ricercatore dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano, specializzato in migrazione.
“Siccome non si è riusciti a raggiungere diplomaticamente un compromesso sulla redistribuzione di questi migranti tra Paesi europei, il Governo (italiano) cerca di forzare la mano”, ha spiegato il ricercatore, aggiungendo che questo è molto rischioso, innesca infatti uno scontro frontale con l’Unione Europea che al momento sembra non raggiungere grandi risultati.
In questo caso c’è uno scontro anche tra istituzioni italiane, nota Villa, perché i migranti si trovano già formalmente su territorio italiano, trovandosi a bordo di una nave della Guardia Costiera.