La prima "foto" di un buco nero

The image of the black hole

The first image of a black hole has also helped scientists confirm Eintstein's Theory of Relativity. (AAP) Source: AAP

L'astrofisico Luca Cortese (University of WA) spiega perché sia importante "fotografare" un buco nero.


"I buchi neri hanno sempre attirato l'interesse non solo degli scienziati ma anche del grande pubblico", spiega ai microfoni di SBS Italian Luca Cortese, astrofisico dell'International Centre for Radio Astronomy Research (ICRAR) dell'Università del Western Australia.

"Sono degli oggetti assolutamente bizzarri, che al primo ordine non seguono le normali leggi della fisica e della gravità newtoniana", spiega Cortese, aggiungendo che per questo motivo e anche grazie ai libri di divulgazione scientifica di Stephen Hawking, sono entrati a far parte della cultura popolare anche al di fuori della scienza.

Ma perché è importante questa immagine di un buco nero?

"Fino ad oggi non avevamo un'evidenza diretta della presenza dei buchi neri. Avevamo soltanto evidenze indirette tramite misure di orbite stellari o effetti che vediamo nella nostra galassia o in galassie esterne, che venivano ricondotti alla probablile presenza di un buco nero".

Quindi soltanto grazie a questa "fotografia" siamo riusciti ad arrivare a vedere quello che viene chiamato "orizzonte degli eventi", la parte osservabile più vicina a un buco nero esistente in una galassia a noi vicina.
SCIENCE SPACE
Source: AAP
Ma possiamo davvero parlare di una fotografia?

"Non è un'immagine perché non abbiamo usato la nostra 'camera' del cellulare facendo una fotografia del cielo" dice Cortese.

Si tratta di una tecnica chiamata "interferometria", attraverso la quale gli astronomi hanno utilizzato nove telescopi situati in differenti angoli della terra così da creare virtualmente un telescopio con lo "specchio" della grandezza del diametro del nostro pianeta.

Quindi non si ottiene direttamente un'immagine, ma bisogna passare attraverso una lunga fase chiamata "data processing", coordinando le osservazioni ottenute da tutti i telescopi.

"Si tratta un problema molto complicato. Giusto per darvi un'idea, le osservazioni sono state ottenute due anni fa e il team dell'Horizon Telescope ha impiegato due anni ad analizzare le immagini".

Ma si può davvero parlare di "fotografare un buco nero" quando, per definizione, il buco nero non potrebbe essere fotografabile? E allora che cos'è la "ciambella" colorata che vediamo dell'immagine?

"Un buco nero non si può fotografare perché assorbe tutta la luce e quindi non emette alcuna radiazione" spiega Cortese. " Il buco nella ciambella è realmente dove c'è il buco nero, dove nessun fotone può scappare e quindi lo vediamo come un buco. La parte intorno è quello che chiamiamo 'disco di accrescimento'".

Ma come mai questo disco emette della luce?

"Il buco nero sta 'facendo un pasto' e quindi sta fagocitando del materiale, del gas in questo caso, che per la forte gravità diventa molto denso e caldo, emettendo luce prima di essere fagocitato del tutto dal buco nero".


 

 


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