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“Io scrivo sempre pensando a me, in questi sette anni però ho voluto prendermi una pausa come cantautrice, perché la musica cambiava con l’avvento di nuovi generi e io avevo la necessità di sentirmi una cantautrice attuale, ma rimanendo autentica. Di conseguenza ho fatto tante prove prima di arrivare alla cosa giusta, e “Facci caso” ha veramente chiuso il cerchio in questa enorme elaborazione dati. È una canzone che mi ha svegliata di notte ed è uscita come se fosse sempre stata lì. Mi ha fatto capire che la chiave che vorrò esprimere al meglio nell’album a cui sto lavorando è proprio questa urgenza, il dover per forza dire qualcosa perché non puoi non farlo. Più che una scelta stilistica o di sound, ci sarà l’urgenza di dover comunicare un messaggio.”
Hai detto che quando scrivi pensi sempre a te, è una cosa molto interessante. Quindi anche quando lavori agli album di altri grandi artisti tu pensi a te, in fase di scrittura?
“Assolutamente sì, credo che sia questo il segreto di quella scintilla di verità che c’è. Poi è chiaro, quando lavori con altri artisti c’è sempre qualcosa da rimettere a posto, ma di base il mio scrivere è come se fosse un diario personale, quindi butto fuori quello che mi ha maggiormente colpito.”
Tu sei nata a Roma, cresciuta a Cagliari e poi, molto giovane, ti sei trasferita a Milano, dove è iniziata la tua brillante carriera. Come hai vissuto quel periodo iniziale?
“Per me è stato incredibile perché ho sempre fatto musica, cantando nei locali, insomma scrivevo come cantautrice. È capitato che due delle prime canzoni che ho scritto le ha ascoltate il produttore di Laura Pausini, che mi ha detto che erano piaciute tanto a Laura e che quindi le avremmo tenute per lei. Quindi io d’improvviso mi sono ritrovata ad avere due canzoni in un disco che ha venduto tantissimo in tutto il mondo, ovvero “Tra te e il mare”. Non c’è stata una via i mezzo, è stata un’esplosione immediata, una bomba. Non me ne sono resa conto. Da lì le mie canzoni hanno cominciato a precedere me, sono sempre arrivate prima.”
“In questi 20 anni di carriera ci sono stati tanti punti molto emozionanti, come ad esempio quando Alessandra Amoroso ha cantato per la prima volta “Immobile” ed io ho assistito alla standing ovation... Loro si alzavano, io stavo per cadere per terra. Oppure quando Marco Masini ha cantato “Che giorno è” a Sanremo, io ero dietro le quinte e per me è stato come se la stessi cantando io, sono stata senza respirare per tre minuti e mezzo.”
I residenti della zona metropolitana di Melbourne devono restare a casa e possono uscire solo per acquistare cibo e generi di prima necessità, per lavorare, studiare, fare esercizio oppure prestare o ricevere assistenza. Si consiglia di indossare mascherine in pubblico.

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