Tu chiamala, se vuoi, coalizione. Terzo divorzio (o separazione temporanea) tra Liberals e Nationals nella loro centennale storia d'amore politico. A darne l'annuncio sono stati i rispettivi leader, prima il capo dei Nationals David Littleproud e poi una delusa Sussan Ley.
“[È stata] una decisione di principio, per guardare avanti e riaffermare politiche che incidono sulla vita delle persone che rappresentiamo”, ha dichiarato ieri David Littleproud.
"Sarei davvero stupito se alle prossime elezioni i due partiti non si presentassero insieme" - ha esordito il commentatore politico Paul Scutti - "perché avrebbero tutto da perdere nel farlo".
Sussan Ley potrebbe davvero aprire un dibattito all'interno di un partito in piena crisi d'identitàPaul Scutti
Scutti ha analizzato le reazioni e gli scenari futuri per l'opposizione, alla vigilia delle nomine dei Liberals per il governo ombra: "Questa scissione dà ai Liberali un'opportunità per rivedere i propri programmi e le proprie strategie: diciamo che si sono presi una pausa".
Nella sua analisi, Scutti ha anche parlato della visita di Albanese in Italia durante la quale ha incontrati vari leader tra cui la presidentessa della Commissione Europea Ursula von Der Leyen: "Secondo alcuni commentatori un'alleanza con Bruxelles potrebbe sganciare un po' l'Australia dalla sudditanza con gli Stati Uniti, ma per altri significherebbe sacrificare interessi nazionali", ha spiegato Scutti.