Il 46enne George Floyd è morto per asfissia.
Lo ha confermato un’autopsia indipendente richiesta dalla famiglia della vittima secondo cui è stata la pressione esercitata per otto minuti con il ginocchio sul collo di Floyd, da parte del poliziotto di Minneapolis Derek Chauvin, a uccidere l'uomo nel corso dell'arresto.
Le proteste negli Stati Uniti sono giunte all'ottavo giorno e non accennano a fermarsi, e in almeno 40 città americane è stato imposto il coprifuoco.
Trump ha invitato città e stati a schierare la Guardia Nazionale e ha anche aggiunto: "se una città o uno stato rifiuta di intraprendere le azioni necessarie, allora schiererò l'esercito degli Stati Uniti e risolverò rapidamente il problema per loro.”
Joe Biden ha accusato Donald Trump di aver trasformato la nazione in "un campo di battaglia” e allo stesso tempo il candidato democratico ha promesso di rimediare alle ingiustizie subite dagli afro-americani in caso di elezione alla carica di presidente.
La famiglia di George Floyd nel frattempo ha chiesto ai manifestanti di abbassare i toni e procedere con manifestazioni pacifiche, ma la situazione sembra ad un punto di non ritorno, visto che le proteste continuano incessantemente non solo negli Stati Uniti.
Proteste contro il razzismo hanno preso piede ad esempio anche in Australia, dove i manifestanti sono scesi in piazza in solidarietà a Perth ma anche a Sydney, per chiedere giustizia per le violenze della polizia contro le persone aborigene tenute in custodia.
Ne abbiamo parlato questa mattina con il giornalista esperto di questioni statunitensi Giampiero Gramaglia.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
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