L'interesse verso l'ambiente, l'esigenza di uno sguardo meno antropocentrico e la crisi australiana dell'insegnamento delle lingue sono stati al centro di un corso di ecocinema organizzato dalla Griffith University.
"Lo sguardo dell'ecocinema non è antropocentrico ma decentra la centralità dell'uomo" racconta Gabriella Blasi, docente alla Griffith University, a SBS Italian.
"Il cinema ci fa vedere quanto siamo piccoli" e ci riporta ad un rapporto con la natura più equilibrato.
Al centro dei nostri interessi c'è il rapporto tra gli esseri umani e il mondo
Il corso di ecocinema di Gabriella Blasi si è basato su cinque film italiani contemporanei: La Grande Bellezza, Gomorra, Le Meraviglie, Io Sono L'Amore e Basilicata Coast To Coast.
Gabriella Blasi ricorda in particolare una scena da Le Meraviglie di Alice Rohrwacher, nella quale dalla bocca della protagonista, Gelsomina, escono delle api.
L'ecocinema si inserisce anche nel contesto dell'interesse molto forte, specie tra i più giovani, verso le problematiche dell'ambiente.
"Questi temi interessano moltissimo agli studenti" dice Gabriella Blasi, il cui corso ha attirato una vasta gamma di studenti, non solo di lingua italiana.
Mia figlia è poco più piccola di Greta Thunberg, i miei studenti sono poco più grandi di Greta Thunberg. È questa la generazione alla quale ci rivolgiamo
"La tradizione italiana è una tradizione fondamentalmente umanista" continua Gabriella Blasi.
Ma questo non nega il suo valore in una prospettiva in cui il ruolo dell'essere umano perde la sua centralità, anzi.
Ascolta l'intervista a Gabriella Blasi:
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