La regione del Katanga, il polmone del Congo, è un importante centro minerario di rame e cobalto, minerali che le multinazionali dell’energia usano per produrre batterie di telefoni e auto elettriche.
“Due terzi di tutto il cobalto del mondo arrivano proprio dalla città di Kolwezi”, ci spiega Giovanni Volpe responsabile del progetto.
Lo sviluppo urbano di questa città gira attorno all’estrazione dei minerali e nelle miniere vengono impiegati circa 40.000 bambini di tutte le età (dato sottostimato fornito da Unicef).
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“Noi di Still I Rise siamo in missione esplorativa per fondare una scuola di emergenza che serva a frenare la mostruosa violazione dei diritti che questi bambini - che lavorano 12 ore per 1 o 2 dollari al giorno sotto il sole cocente - devono sopportare”, spiega Volpe ai microfoni di SBS Italian.
“La costante esposizione ad uranio e altre sostanze tossiche creano l’insorgenza di cancro e altre malattie che non vengono diagnosticate per mancanza di strutture per la salute pubblica”, conclude.
L’obiettivo della ONG è offrire un percorso di reintegrazione dei bimbi nel sistema scolastico, secondo un modello olistico. Pasti, supporto alle famiglie, kit igienici e la creazione di un circolo virtuoso per un ambiente adatto ai diritti dei più piccoli.
Ascolta l'intervista integrale a Giovanni Volpe:
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