Durante i conflitti armati, i bambini sono soggetti a diffuse e sistematiche violazioni dei loro diritti umani con ripercussioni fisiche, mentali, emotive e materiali.
"Universities network for children in armed conflict" è la prima rete internazionale universitaria che si propone di promuovere attività di ricerca e formazione per contribuire a garantire la protezione dei bambini coinvolti nei conflitti armati.
“Quella dei bambini coinvolti nei conflitti armati è una realtà che ha visto solo nel 2019 ha visto circa 25 mila violazioni gravi contro i bambini, secondo i dati della Nazioni Unite”, spiega Laura Guercio che fa parte del coordinamento del network su SBS Italian.
Anche se i dati ufficiali potrebbero rappresentare solo una piccola parte rispetto alla reale estensione del problema.
Si considerano violazioni gravi, crimini quali il reclutamento, l’uccisione, il ferimento, il rapimento, la violenza sessuale. Anche le bambine sono vittime di questo fenomeno, quanto e più dei bambini.
Silvia Scarpa, della John Cabot University a Roma: “Quello che sappiamo è che negli ultimi due decenni le bambine sono state coinvolte in varie attività, sia di conflitto che collaterali come effettuare saccheggi [...] ci sono addirittura dei casi in cui le bambine sono state coinvolte in missioni suicide o costrette ad effettuare sminamenti”, secondo Silvia Scarpa, della John Cabot University a Roma.
Ascolta l'intervista a Laura Guercio e Silvia Scarpa:
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