Secondo le stime del ministero dell'Interno, per finalizzare le pratiche della sottoclasse 173 Contributory Parent Visa, il visto che porta a pagamento i genitori in Australia, ci vorranno in media 12 anni.
I tempi per la sottoclasse "economica" invece sfiorano tempi biblici, arrivando a 29 anni di attesa massima.
I visti di ricongiungimento stanno ormai diventando un po’ una barzellettaEmanuela Canini
Esistono due gruppi di visti, tra cui il gruppo dei visti costosi che arrivano a quasi 50mila dollari per genitore e i visti “economici”, dove il costo si aggira sui 6mila dollari.
“Questi ultimi visti più accessibili economicamente già sono ostacolati da molti anni, a un certo punto il governo voleva abolirli del tutto ma poi è stato fermato dal Senato che si è opposto”, racconta a SBS Italian l’agente di immigrazione Emanuela Canini.
Perché i tempi di attesa si sono allungati a dismisura
Questo visto più “economico” aveva già tempo fa un'attesa di 10 anni per cui, dopo il tentativo riuscito del Senato di tenerlo in piedi, il governo ha pensato di programmare un numero di visti annuali così basso da rendere l'attesa infinita.
“Questo spiega i trent'anni di attesa, anzi ad essere precisi 29, come è menzionato sul sito del dipartimento di immigrazione”, spiega Canini, che aggiunge come “a un certo punto ci siamo quasi abituati. Ma certamente rimane molto più difficile abituarsi all'idea che anche i visti costosi stiano seguendo la stessa via”.
Il sistema di immigrazione australiano è basato sull'economia e di conseguenza chi non produce non è tra gli immigrati preferitiEmanuela Canini
I visti della sottoclasse 173 Contributory Parent generalmente venivano assegnati in circa due anni, ma da diverso tempo i tempi di attesa sono aumentati vertiginosamente, arrivando agli attuali sei.
Tempi raddoppiati, ma nessun annuncio ufficiale
Di recente è comparsa una frase nella pagina dove si indicano le tempistiche sul sito dell'immigrazione, che informa come le nuove richieste di questo tipo di visto avranno probabilmente un'attesa di 12 anni.
Allo stesso tempo non c’è stata alcuna comunicazione ufficiale del governo né da altre fonti.
“Se il dipartimento prevede che le tempistiche arriveranno a 12 anni vuol dire che non c'è nessuna intenzione di diminuirle, cosa che va in contrasto con quello che il governo ha annunciato per gli altri visti e che sta effettivamente facendo adesso”, commenta Emanuela Canini.
“L'immigrazione ha un sistema su base economica”, ribadisce l’agente d’immigrazione, “e nonostante i 50mila dollari del costo di questo visto siano l'anticipo che dovrebbe andare a coprire le spese mediche future, pare che comunque non siano abbastanza, tanto più che a un certo punto si parlava addirittura di aumentarne il costo”.
L’idea è stata abbandonata quasi subito, ma secondo Emanuela Canini “molto probabilmente si sta attuando la stessa strategia del visto economico”, cioè quella di aumentare i tempi di attesa in modo da far entrare meno pensionati possibile ogni anno.
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