"A 52 anni ho mollato tutto e mi sono trasferito in Australia con uno student visa, senza parlare inglese"

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Antonio Centonze e la sua partner Anita. Credit: Courtesy of Antonio Centonze

Antonio Centonze viveva a Roma da 26 anni dove lavorava per una casa di post-produzione cinematografica. Spinto dalla voglia di migliorarsi e di imparare, a 52 anni ha deciso di fare le valige e trasferirsi down under con un visto studentesco.


Cosa spinge una persona di 52 anni con un lavoro stabile, un network di amicizie stabilito e con alle spalle oltre due decadi di vita a Roma a mollare tutto e a trasferirsi in Australia?

"Sono sempre stato motivato dalla voglia di migliorarmi e dallo scoprire ed imparare qualcosa di nuovo", afferma Antonio Centonze ai microfoni di SBS Italian.

Antonio è nato e cresciuto a Matera, dove ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo della televisione già all'epoca delle scuole superiori.
"Il mio professore di elettrotecnica mi ha chiesto di aiutarlo in una piccola emittente televisiva della città, e così ho cominciato ad entrare in questo mondo".

"Quando lavori per piccole emittenti, devi sapere fare tutto. Io ho fatto il cameraman, ho fatto il tecnico del suono, ma anche l'autista".

Ad un certo punto però, Antonio sente la necessità di cambiare e decide di trasferirsi a Roma, soprattutto per crescere da un punto di vista professionale.

"Sono partito munito di una valigia chiusa con un filo di spago, perché non avevo una lira", dice Antonio sorridendo.
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A Roma Antonio continua a lavorare nel mondo del cinema e all'inizio degli anni 2000, un po' per caso, entra in contatto con il mondo della colour correction.

"Con l'avvento delle tecnologie digitali e di nuovi software è sorta la necessità di ottimizzare i colori che venivano proiettati sullo schermo".

Ed è proprio di questo che si occupa Antonio, vale a dire "creare il look finale dei film e delle pubblicità".

Per diversi anni Antonio ha lavorato per la maggiore casa di post-produzione cinematografica di Roma come lavoratore dipendente.

"Sono partito come Junior Colourist e lavorando duro sono diventato Senior Colourist".

Un lavoro interessante e stabile ed un'esperienza di 26 anni a Roma non hanno però portato Antonio a gettare l'ancora.
Ho sentito ancora una volta la necessità di cambiare
Antonio non parlava inglese e per questo motivo decide di trascorrere un mese in Canada per impararlo.

"Quando son tornato ho trovato davanti a me tre opzioni: quella di trasferirmi in Canada, in Australia o in Nuova Zelanda".

"Dopo aver parlato con un agente di immigrazione ho deciso di fare il grande balzo e di fare domanda per un visto studentesco per l'Australia, visto che la mia età non mi permetteva di fare domanda per alcun altro visto".

Ancora una volta, con solo una valigia alla mano, Antonio abbandona l'Italia e si trasferisce a Sydney.

"I primi tempi sono stati molto difficili. Non conoscevo nessuno e non conoscevo la lingua".
"Frequentare la scuola mi ha permesso di imparare l'inglese, ma mi sono presto accorto che i soldi che dovevano durarmi per un anno, mi sarebbero durati per meno di sei mesi".

Antonio allora trova lavoro come operaio in una fabbrica che produce infissi in alluminio.

"Il mio corpo era lì, ma la mia mente era altrove. Volevo inserirmi nel mondo della colour correction qui in Australia".

Con l'approccio della scadenza del suo visto studentesco Antonio decide di rinnovare il suo visto per altri 18 mesi e rimanere in Australia.

Ma è in quel periodo che, grazie ad un app per incontri, conosce Anita, che diventerà poi la sua partner.
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"Mentre stava per scadermi il secondo visto, Anita mi ha offerto di andare a vivere con lei e di farmi da sponsor per rimanere in Australia".

Antonio ha adesso ricevuto la residenza permanente e perseverando ha fatto della colour correction la sua professione a tempo pieno.

"Ho mandato tantissimi curriculum, fino a quando una casa di post-produzione di Redfern mi ha contattato e così ho lavorato al mio primo film".

"Ne sono poi arrivati altri ed ora collaboro con diverse case di post-produzione e con un'agenzia che mi passa dei lavori".

Per coloro che come lui stanno pensando di trasferirsi anche se non più giovanissimi, Antonio ha un consiglio.

"Non siate pazzi come me", afferma ridendo.

"A parte gli scherzi, il consiglio è molto semplice: se non ci si prova non si saprà mai come potrebbero finire le cose. Quindi il mio consiglio è di provarci sempre".

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