Ha 23 anni ma a volte quando parla in italiano sente di essere "tre o quattro anni più piccola". Da bambina, infatti, Katia Pellicciotta trascorreva lunghi periodi in Italia in vacanza con i genitori, dove suo padre si divertiva a farle parlare in dialetto abruzzese davanti ai suoi amici.
Le filastrocche e le canzoncine rimaste nella memoria di Katia sono tutte italiane. "Nella mia testa io sono cresciuta in Italia" racconta, nonostante la maggior parte della sua infanzia sia trascorsa in Australia. Di fatto, però, i periodi passati in Italia (a volte lunghi fino a tre mesi), hanno segnato profondamente la sua identità. Ricordi indelebili, impressi per sempre nella sua memoria, molto più di quelli australiani. Che hanno il difetto - rispetto a quelli italiani - di non essere legati a nulla di particolare.
Non ricordo tanto della mia infanzia vissuta in Australia perché non c'era nulla di speciale
Le radici italiane sono state rese ancor più solide e profonde dallo stretto legame stretto con la famiglia abruzzese con la quale ha vissuto intensamente durante i lunghi periodi di vacanza nel Bel Paese. "I rapporti con entrambe le famiglie sono forti - spiega Katia - ma in Australia ci vediamo, mangiamo qualcosa insieme e poi ognuno va a casa propria. Invece quando andiamo in Italia stiamo con i nonni, a casa delle zie, e ci conosciamo solo come una vera e propria famiglia. Abitiamo insieme e facciamo tutto insieme". L'inglese, insomma, è per Katia Pellicciota soprattutto la lingua che le hanno consentito di crescere, maturare e affrontare gli studi universitari.