Andrea Di Lieto lavora in uno studio legale di Melbourne come "immigration lawyer" (avvocato specializzato in immigrazione) grazie ad una laurea in Legge conseguita a La Trobe University - la seconda dopo quella in Giurisprudenza in Italia - e dopo aver superato l'esame di abilitazione da avvocato per praticare Down Under.
Originario di Catanzaro, in Italia il suo sogno era di diventare magistrato, fino a quando non si è scontrato con il nepotismo in accademia e la mancanza di prospettive serie nel mondo del lavoro. Da qui la decisione di trasferirsi in Australia nel 2018, all’età di 30 anni.
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“Sapevo che trattandosi di due sistemi estremamente diversi, non avrei potuto trasferire la mia laurea in Australia”, racconta ai microfoni di SBS Italian.
Volevo imparare l’inglese, volevo laurearmi in Giurisprudenza e magari chissà un giorno diventare magistrato qui. Dissi a me stesso: 'Ora o mai più'.
Durante anni di duro lavoro in un ristorante di notte, e di studio di giorno, Andrea riuscì a conquistare la lingua per poi fare il grande salto ed entrare in accademia.
“Tutti mi dicevano: ’Stai solo perdendo tempo, tornatene in Italia’... ma io ho sempre seguito il mio istinto nella vita. Così ho deciso di prolungare il visto da studente, ho concluso il corso d’inglese e mi sono iscritto all’università”.

Andrea Di Lieto nel giorno della seconda laurea conseguita a La Trobe University di Melbourne. Credit: Courtesy of Andrea Di Lieto
Dopo aver ottenuto l’abilitazione da avvocato, ha continuato a svolgere questo lavoro per diversi anni, a tempo pieno.
Andrea riuscì a superate le problematiche economiche legate alle rette universitarie proibitive e ai costi legati all’esame di abilitazione.
Ma poi sorse un altro problema: il suo visto "Temporary Graduate visa" sarebbe scaduto nell’agosto del 2025.

Andrea in Australia. Credit: Courtesy of Andrea Di Lieto
“Vacillare dopo aver vissuto questa situazione - sì. Pensare che non ne sia valsa la pena - mai. Ma a tre mesi dalla scadenza del visto, ho iniziato a pensare che fosse stata tutta una follia. Arrivato in Australia, con tutti i sacrifici e le esperienze fatte non ho mai voluto un trattamento di favore. Magari c’è qualcosa da rivedere nel sistema”.
Mi è venuto di pensare che si basa tutto sui soldi, quanti ragazzi bravi ci sono che, perché non hanno soldi da investire, non riescono a costruirsi un futuro
Andrea rimase a corto di idee e opzioni, a luglio decise di disdire il contratto di affitto della sua casa, l’asilo del figlio e di iniziare a smontare pezzo per pezzo la sua vita in Australia. Moglie e figlio partirono per l’Italia ma lui decise di rimanere fino alla scadenza del visto.
Come ultima spiaggia, Andrea contattò due studi di avvocati specializzati in immigrazione. Ascoltata la sua storia e con un occhio al suo curriculum notevole e alla sua tenacia, il titolare di uno dei due studi gli offrì una sponsorizzazione.
Coi i miei clienti, vedo prima la persona, e poi il cliente. Cerco di immedesimarmi e di fargli capire che anche io sono nella loro situazione.
Tutto questo a una manciata di giorni dalla scadenza del visto.
Al momento, Andrea è in "bridging visa" in attesa di approvazione: "È un paradosso: dall’approvazione dello sponsor ci vogliono due anni [prima della PR], quindi potrei arrivare ad ottenerla dopo 11 anni in Australia”.