Una differenza che salta all'occhio fra Italia e Australia è il modo di relazionarsi fra amici, conoscenti e parenti. Mentre, per esempio, molti italiani la domenica pranzano a casa dei genitori o dei suoceri, questa tradizione è forse meno presente in Australia.
Sempre in Italia non è insolito passare sotto casa di conoscenti e citofonare – anzi, i più temerari arrivano anche a suonare il clacson e a urlare il nome della persona amica aspettando che questa si affacci -. In Australia questa usanza "pittoresca" parrebbe meno diffusa.
E le impressioni sembrano essere confermati dai dati: in Australia le persone hanno sempre meno rapporti stretti di amicizia.
Un sondaggio Omnipoll ci dice che nel 2018, i residenti australiani dichiarano di avere in media meno di 4 amici "stretti", mentre secondo lo stesso sondaggio condotto 13 anni fa, dichiaravano di averne più di sei.
In pratica il numero medio di "mates" che gli australiani dicono di avere si è quasi dimezzato in meno di un ventennio.
Ma andiamo a vedere un altro dato. Il 18% degli intervistati ha ammesso che non se la sentirebbe di chiamare i vicini per chiedere aiuto in caso di emergenza. Nel 2005 lo diceva solo l'11%.
In quella che molti commentatori hanno chiamato "l'epidemia della solidtudine australiana", gli uomini sembrano essere i più colpiti. La percentuale degli australiani maschi che dichiara di non avere amici stretti al di fuori di una relazione di lungo termine è quasi il doppio (15%) di quella delle donne (8%). Questo secondo un'altra indagine, questa volta condotta da Relationships Australia.
Il 17% degli australiani dice di non avere amici che possano visitare senza essere esplicitamente invitati.
Secondo un inchiesta di Lifeline del 2016, inoltre, più dell'80% degli interpellati dal servizio di assistenza ha dichiarato di sentirsi solo.
E secondo il Professor Mauro Giardiello, sociologo della facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Roma 3, anche in italia sono in atto dinamiche simili, che sono comuni alle società post-industiriali. Qui si starebbero erodendo le tradizionali strutture di socializzazione, attraverso processi come quello che il Professor Giardiello descrive come "de-tradizionalizzazione".
E da una forma di socialità tradizionale definita "orizzontale", che comprende per esempio parenti e vicini come parte della propria vita, oggi il modello appare muoversi verso una socialità "verticale" (genitori e figli).