"Vogliamo essere certi che l'Ucraina possa fare ciò che vuole fare": così Donald Trump ha confermato che gli Stati Uniti forniranno armi a Kiev, con l’intermediazione della NATO che le pagherà.
L'accordo sulle armi, unito alla crescente frustrazione di Trump nei confronti della Russia, segnala un cambio di tono da parte dell'amministrazione statunitense nella sua politica nei confronti dell'Ucraina: questa è la prima volta da quando Trump è tornato alla Casa Bianca che ha promesso nuove forniture militari a Kiev.
Trump ha poi minacciato di imporre dazi a Mosca con un'imposta del 100% sulle importazioni di beni russi, oltre a dazi secondari del 100% sui Paesi che acquistano petrolio, gas e altri prodotti energetici russi.
La minaccia di sanzioni alla Russia è stata accompagnata da un periodo di cinquanta giorni durante il quale Vladimir Putin potrà accettare un accordo di pace.
Ne abbiamo parlato con Giuseppe D’Amato, corrispondente da Mosca ed esperto dell’area ex sovietica.
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I russi mirano a guadagnare più tempo possibile e Trump ha dato altri cinquanta giorni per poter risolvere diplomaticamente e militarmente la questione ucraina.Giuseppe D'Amato, esperto dell'area ex-sovietica