Secondo i dati pubblicati dal Dipartimento di Agricoltura, ogni anno in Australia circa 7,3 milioni di tonnellate di cibo finiscono in discarica: questo spreco equivale a circa 300 kg di cibo a persona, quindi un sacchetto della spesa su cinque acquistati.
Down under lo spreco alimentare produce oltre il cinque per cento delle emissioni di gas serra e costa al Paese circa 20 miliardi di dollari ogni anno.
Cercare di ridurre gli scarti alimentari ha dunque un doppio vantaggio, economico e ambientale, ma da dove partire?
“Il concetto di base della ‘circular economy’ è ridurre il più possibile gli sprechi e fare un passaggio mentale dal considerare quello che produciamo in casa come rifiuto al considerare i rifiuti come materiali e risorse”, spiega l’esperta di sostenibilità Valentina Petrone.
Ogni oggetto che abbiamo ha un potenziale, mantenerne l’uso equivale quindi a conservarne il valore, continua Petrone: “Si tratta di passare da un concetto di ‘linear economy’ in cui ad esempio acquistiamo una lavatrice e quando si rompe la buttiamo via perché ripararla costa quanto acquistarne una nuova, a cambiare il design degli oggetti, e quindi in questo caso a pensare l’elettrodomestico in modo che possa venire facilmente riparato in modo che il suo valore duri il più a lungo possibile”.
Il cambiamento di mentalità al quale fa riferimento Petrone comincia in cucina e da piccole abitudini quotidiane, che possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale delle nostre azioni.
Questo è il tema al centro di “Waste Avoidance Tips” un workshop interattivo che si tiene a Sydney domenica 1 novembre. Qui i dettagli.
Ascolta i consigli di Valentina Petrone per ridurre gli sprechi alimentari in cucina:
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.