Nonostante 48 ore di trattative supplementari e dieci intensi giorni di incontri (2/13 dicembre 2019), la Cop25 di Madrid si è chiusa con con un sostanziale rinvio all’anno prossimo.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto "deluso" dall'esito dei negoziati internazionali sul cambiamento climatico e ha desctitto il vertice come: "Un'occasione persa".
Di fatto quindi l'obiettivo di stabilire nuovi target internazionali alle emissioni di gas serra non è stato raggiunto.
I rappresentanti dei 200 paesi partecipanti si sono divisi su due fronti: da una parte l'Unione Europea e i paesi del Pacifico che sentono con più pressione la minaccia dei cambiamenti climatici, dall'altra le economie più avanzate che hanno fatto "opera di resistenza".
E tra queste ultime anche l'Australia: l'Alliance of Small Island States, che include la Papua Nuova Guinea, ha criticato Australia, Stati Uniti, Canada, Russia, India, cina e Brasile per la loro passività.
Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF, ha commentato la chiusura dei lavori del summit delle Nazioni Unite sul clima.




