Il ddl sullo ius soli era stato messo all'ordine del giorno in Senato, ma la discussione è stata sospesa per l'assenza del numero legale in aula.
In una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i ragazzi del movimento 'Italiani senza cittadinanza' hanno chiesto il rinvio dello scioglimento delle Camere in modo da poter approvare la legge.
Nella lettera le ragazze e i ragazzi nati in Italia o all'estero da genitori stranieri e cresciuti nel Bel Paese ricordano che proprio il 27 dicembre si celebrano i settant'anni della Costituzione italiana, e hanno scritto: "In una giornata così bella e fondamentale per le nostre vite e per la nostra democrazia, è nostro dovere ricordarLe come molte e molti di noi abbiano imparato a conoscerla tra i banchi di scuola, imparandone i valori fondamentali di libertà, uguaglianza, pace, rispetto".
Ma il fatto che il presidente del Senato Pietro Grasso abbia sciolto la seduta pre-natalizia, riaggiornandola al 9 gennaio, di fatto condanna la discussione ad essere rinviata alla prossima legislatura, come ci ha spiegato l'editorialista de Il Dubbio, Carlo Fusi.
Allo stato attuale l'Italia riconosce lo status di cittadino italiano a chi è nato in Italia se almeno uno dei due genitori è italiano, e ai figli degli emigrati italiani residenti all'estero, ovvero vige il cosiddetto diritto di sangue, ius sanguinis. Non hanno diritto alla cittadinanza italiana i figli degli immigrati nati in Italia (ovvero non c'è il cosiddetto diritto di suolo, ius soli).



