Cambiare i curricula scolastici e le modalità di insegnamento alla luce di temi come discriminazione, colonialismo, ingiustizie sociali e razziali. È questo lo spunto dell'incontro di giovedì 7 agosto alla University of Melbourne.
"Quando si parla di decolonizzare il curriculum non si parla soltanto di cambiare il contenuto, si parla anche di cambiare il contenuto di quello che insegniamo, ma anche, in un certo senso, come lo insegniamo", spiega Laura Lori, lecturer in Studi Italiani alla University of Melbourne, al microfono di SBS Italian.
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Questa decolonizzazione si può applicare a tutti i livelli di insegnamento, specifica Lori, che con Roberta Trapè, Macgeorge Visiting Speaker alla University of Melbourne, terrà la conferenza.
"Io ho 45 anni e sono andata alle elementari in Italia", prosegue Lori, "Quando si studiava il Risorgimento nessun insegnante ci ha mai chiesto di riflettere sul perché il primo re d'Italia si chiamasse Vittorio Emanuele II".
Secondo me la cosa più importante è smettere di pensare che la forma dominante sia quella più valida, e da questo viene tutto il restoLaura Lori
"Adesso lo sappiamo e lo insegniamo: alla base c'era proprio una forma di colonialismo interno del Piemonte rispetto al resto d'Italia. Chiaramente nella mentalità del nostro caro re si manteneva sicuramente la numerazione perché il regno si era semplicemente espanso".
Occorre "da una parte ripensare un po' i contenuti, ma non facendo lo stesso errore, cioè sostituendo A con B in maniera acritica, ma incoraggiando gli studenti a riflettere sulle narrative dominanti. Cioè: chi ha scritto la storia? Chi ha vinto?", riflette la dottoressa Lori.
L'incontro all'Arts West Building della University of Melbourne è aperto al pubblico, previa prenotazione.