"Disarmate e disarmanti", il decimo Forum delle Giornaliste del Mediterraneo

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La locandina della decima edizione.

Ogni anno il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo raccoglie in Puglia le voci di giornaliste, ricercatrici, esperte nella lotta agli stereotipi di genere e impegnate per la tutela dei diritti.


"Il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo è un think tank di giornaliste, investigative, esperte, ricercatrici, accademiche e attiviste, che lavorano per amplificare il lavoro delle donne, per riflettere sui sistemi di potere, anche sulla violenza simbolica, che invisibilizza la loro azione quotidiana in tutti gli asset sociali, quindi nella vita lavorativa, familiare, politica, economica", spiega la giornalista Marilù Mastrogiovanni, fondatrice del Forum, al microfono di SBS Italian.

La decima edizione della manifestazione si è tenuta a fine novembre tra Bari e Lecce.

"Quest'anno il tema era 'disarmate, disarmanti', riprendendo la definizione di pace di Papa Leone XIV e declinandola però al femminile, per valorizzare l'azione pacifica e non violenta delle donne nel mondo", aggiunge.

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La giornalista Marilù Mastrogiovanni, fondatrice del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo. Credit: Marilù Mastrogiovanni
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Global Mail, viaggio nell'impegno italiano nel mondo a cura di Jolanda

JOLANDA PUPILLO

Pupillo.

JOLANDA PUPILLO

“Disarmate e disarmanti, donne non violente in lotta”, il titolo della decima edizione del Forum delle giornaliste del Mediterraneo, che ogni anno raccoglie in Puglia le voci di giornaliste, ricercatrici esperte nella lotta agli stereotipi di genere, e impegnate per la tutela dei diritti.

JOLANDA PUPILLO

Parliamo con la fondatrice del forum, la giornalista Marilù Mastrogiovanni.

MARILÙ MASTROGIOVANNI

Ogni anno nella settimana del 25/11, quindi a ridosso della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, chiamiamo a raccolta dai vari paesi del Mediterraneo.

MARILÙ MASTROGIOVANNI

Il forum delle giornaliste del Mediterraneo è un think tank di giornaliste, investigative, esperte, ricercatrici, accademiche e attiviste, che lavorano per amplificare il lavoro delle donne, per riflettere sui sistemi di potere, anche sulla violenza simbolica, che invisibilizza la loro azione quotidiana in tutti gli asset sociali,

MARILÙ MASTROGIOVANNI

quindi nella vita lavorativa, familiare, politica, economica.

JOLANDA PUPILLO

Ci puoi spiegare il significato del tema di quest'anno?

MARILÙ MASTROGIOVANNI

Quest'anno il tema era “disarmate, disarmanti”, riprendendo la definizione di pace di Papa Leone XIV e declinandola però al femminile per valorizzare l'azione pacifica e non violenta delle donne nel mondo, cercando di visibilizzare

MARILÙ MASTROGIOVANNI

il loro lavoro, perché allo stesso tempo diamo voce al lavoro delle donne, ma denunciamo la violenza simbolica e quando non violenza di tipo fisico, psicologico, economico a cui sono sottoposte la violenza simbolica che opprime le donne in tutti gli ambiti della loro azione.

JOLANDA PUPILLO

Tanti momenti i gruppi di discussione del forum,

JOLANDA PUPILLO

quali vogliamo citare?

MARILÙ MASTROGIOVANNI

Non potrei non parlare del panel sulla Palestina che ha visto la lectio magistralis dell'ambasciatrice di Palestina in Italia, Mona Abu Amara, significativa la sua presenza perché con il suo corpo rappresenta questo ossimoro di una azione di pace all'interno di un paese, cioè l'Italia che non riconosce lo

MARILÙ MASTROGIOVANNI

stato di Palestina, quindi un'azione comunque diplomatica e di cooperazione e di conciliazione e di confronto che va avanti nonostante il posizionamento degli Stati.

JOLANDA PUPILLO

Al centro di uno dei panel l'esperienza rivoluzionaria delle donne del Rojava.

MARILÙ MASTROGIOVANNI

L'autogoverno del Rojava nel nord est della Siria è basato su tre assi sono donna, vita, libertà. Quindi una democrazia progettata

MARILÙ MASTROGIOVANNI

alle donne fondata sull'ecofemminismo, sull'autogoverno e sulla pace sull'ecologia e rischia di scomparire perché lo Stato siriano vive in una situazione di conflitto e l'apparente pace è in verità garantita da un regime governato da un ex Isis.

JOLANDA PUPILLO

Nell'ambito della discussione su donne e rappresentazione

JOLANDA PUPILLO

nei media sono stati presentati i risultati del trentesimo anno del Global Media Monitoring Project, rilevazione globale degli stereotipi di genere nei media.

MARILÙ MASTROGIOVANNI

Abbiamo presentato il Global Media Monitoring Project, a cui ho contribuito anch'io, non si rileva un miglioramento. Le donne sono invisibilizzate sui media, raccontate attraverso stereotipi e non per le loro expertise, non per le loro competenze, per la maggior

MARILÙ MASTROGIOVANNI

parte vengono chiamate in causa come soggetti non qualificati e non definiti per le loro competenze, mentre invece gli uomini sono rappresentati per la loro competenza con nome e cognome, ascoltati e interpellati in quanto esperti, al contrario delle donne.

JOLANDA PUPILLO

Volevo parlare anche della discussione sulla libertà di stampa, quali sono le minacce attuali?

JOLANDA PUPILLO

Vediamo attacchi in paesi come gli Stati Uniti, ai giornalisti e in particolare alle giornaliste. Che tipo di esperienze vi siete scambiati al forum?

MARILÙ MASTROGIOVANNI

Al forum abbiamo presentato una rilevazione di “Ossigeno per l'informazione” che è una ONG che rileva le minacce dei giornalisti e delle giornaliste in Italia, paragonandole poi col resto dell'Italia e del mondo. Ossigeno rileva anche le minacce di genere, cioè le giornaliste

MARILÙ MASTROGIOVANNI

minacciate in quanto donne. Le minacce sono in aumento. L'Italia è il paese con il maggior numero di giornalisti e giornaliste minacciate in Europa e anche se includiamo nelle minacce anche le querele temerarie, cioè le denunce rivolte nei confronti dei giornalisti non giustificate. Quindi le querele temerarie sono quelle querele che non si fondano su dei motivi

MARILÙ MASTROGIOVANNI

ma sono strumentali a imbavagliare i giornalisti, a intimidirli attraverso i processi. L'Italia è il paese con maggiori querele temerarie in Europa. La normativa anti, cioè anti querele temerarie che è stata approvata in Europa, deve essere recepita dall'Italia. Ora la scommessa è capire se l'Italia effettivamente recepirà la normativa, dal momento che sono almeno vent'anni

MARILÙ MASTROGIOVANNI

anche più che chiediamo al Parlamento italiano di approvare una legge contro le guerele temerarie che argini il fenomeno.

JOLANDA PUPILLO

Come mai questa legge non è stata ancora approvata in Italia?

MARILÙ MASTROGIOVANNI

Perché sono soprattutto i politici a querelare i giornalisti e le giornaliste. Il giornalismo che controlla il potere dà fastidio e sono soprattutto i politici a chiamare di fronte ad un giudice, i giornalisti con uno strumento intimidatorio

MARILÙ MASTROGIOVANNI

qual è quello delle querele temerarie.

JOLANDA PUPILLO

Vogliamo citare anche la discussione sull'informazione al tempo del climate change. Cosa è emerso su questo tema?

MARILÙ MASTROGIOVANNI

L'informazione ai tempi del climate change è un tema urgente, sentito dalle generazioni più giovani, perché la mancanza di informazione crea quei news desert e noi sappiamo che dove manca l'informazione

MARILÙ MASTROGIOVANNI

crescono le condotte di un potere fiancheggiato dalla criminalità organizzata di stampo mafioso, soprattutto sul tema ambientale, le speculazioni edilizie nel settore dei rifiuti sono in crescita. La Puglia, per esempio in Italia è sempre sul podio delle ecomafie. Le ecomafie sono in crescita, ma non è in crescita un giornalismo di qualità che sia in grado

MARILÙ MASTROGIOVANNI

di controllare il potere e laddove ci sono giornaliste, soprattutto perché sono soprattutto le donne a occuparsi di temi ambientali e di ecomafie. Una situazione drammatica perché spesso si trovano da sole a fronteggiare le pressioni che arrivano anche dalla criminalità organizzata di stampo mafioso.

JOLANDA PUPILLO

Per concludere come vi siete lasciati? Quali sono le prossime mosse? Non voglio chiudere con

JOLANDA PUPILLO

una frase trita, però che fare da adesso in poi?

MARILÙ MASTROGIOVANNI

Da adesso in poi è necessario amplificare la voce delle giornaliste indipendenti, affiancarle nel loro lavoro di ricerca, servono finanziamenti per il giornalismo indipendente. Serve agevolare le giornaliste nella loro capacità di auto organizzazione, perché abbiamo visto che le giornaliste si autoorganizzano in collettivi

MARILÙ MASTROGIOVANNI

e in nuove forme di editoria indipendente. Serve supporto economico, legale e aiuto nel momento in cui le minacce e le pressioni diventano insostenibili. L'informazione è presidio di democrazia e di pace e in quanto tale va sostenuta tutto l'anno.

JOLANDA PUPILLO

Il sito del forum delle giornaliste del Mediterraneo, www.giornaliste.org.

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