Visti: la Coalizione punta su lingua e valori australiani, "ma mancano i dettagli"

La leader dell'opposizione Sussan Ley,

La leader dell'opposizione Sussan Ley, Source: AAP / LUKAS COCH/AAPIMAGE

La Coalizione intende rafforzare i requisiti relativi alla conoscenza della lingua inglese e all’adesione ai “valori australiani” per chi desidera entrare in Australia: cosa cambierebbe con la proposta liberale?


Nel dibattito politico australiano torna al centro l’immigrazione, con l’opposizione federale che ha anticipato alcune linee guida del proprio futuro piano migratorio.

La leader dell’opposizione, Sussan Ley, ha dichiarato che la Coalizione intende rafforzare i requisiti relativi alla conoscenza della lingua inglese e all’adesione ai “valori australiani” per chi desidera entrare in Australia.

In questa nuova proposta della Coalizione però, ad essere interessati da eventuali test su "lingua e valori" non sarebbe solo chi fa domanda per la residenza: al momento non esistono ancora proposte dettagliate, ma un elemento chiave emerso dalle dichiarazioni di Ley riguarda la possibilità di inasprire i test di lingua inglese anche per chi richiede visti temporanei.

Ascolta l'analisi di Emanuela Canini cliccando sul tasto "play" in alto a sinistra

"Dubito che questo sia fattibile mantenendo gli stessi numeri in entrata degli immigrati, soprattutto per chi fa certi lavori che sono necessari all’Australia", precisa l'agente d'immigrazione Emanuela Canini ai microfoni di SBS Italian.

Se questa proposta venisse confermata, si tratterebbe di una svolta significativa dell'immigrazione australiana.

L’introduzione di punteggi più elevati potrebbe infatti rendere più difficile l’ingresso per molti richiedenti provenienti da Paesi non anglofoni, con conseguenze concrete sull’afflusso di lavoratori in settori essenziali dell’economia australiana.

Secondo Emanuela Canini, una misura del genere rischierebbe di creare una spaccatura tra le esigenze del mercato del lavoro e i criteri di selezione dei migranti.

Le professioni per cui è già richiesta una padronanza molto alta dell’inglese, come quelle sanitarie, non subirebbero variazioni, poiché i requisiti in questi ambiti sono già stringenti. A subirne le conseguenze sarebbero quindi gli immigrati che fanno domanda per professioni meno qualificate.
E ancora più vaga è la proposta relativa ai cosiddetti “valori australiani”.

"Attualmente, il test di cittadinanza chiede già la comprensione e l'adesione a concetti come la democrazia, la libertà, l'uguaglianza di genere e la tolleranza religiosa", spiega Emanuela Canini, ricordando che un vero e proprio test a domande multiple è richiesto solo per la cittadinanza.

L’opposizione non ha ancora chiarito se intenda introdurre un esame formale anche per altre categorie di visti, né quali nuovi contenuti potrebbero essere richiesti.

In questa proposta ancora embrionale potrebbero essere inclusi elementi aggiuntivi relativi alla legge australiana, alla convivenza sociale o alle norme culturali, ma per ora si tratta solo di ipotesi.
Dubito che un test come quello della cittadinanza sia fattibile per tutti i visti
Emanuela Canini
Un tema che è destinato a riaccendere il dibattito pubblico, in un Paese come l'Australia che continua a fare affidamento sull’immigrazione per sostenere crescita economica, servizi e forza lavoro.

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