L'Iran ha avviato l'operazione "Soleimani Martire" in rappresaglia per l'assassinio del generale Qassem Soleimani, ucciso lo scorso 3 gennaio con un attacco condotto da un drone su mandato della Casa Bianca.
15 missili hanno colpito due basi militari americane in Iraq: secondo fonti americane, almeno tredici missili sono andati a segno.
10 hanno colpito la base di Ain al-Asad nella provincia di Anbar, uno quella di Irbil nella provincia semiautonoma curda, e 4 sarebbero andati a vuoto.
Secondo la TV di stato di Teheran i morti sarebbero stati 80, tutti cittadini americani. Giampiero Gramaglia, esperto di questioni statunitensi, analizza la risposta statunitense alla crisi.




