"Essere un interprete non significa soltanto conoscere la lingua", il racconto di Francesco Privitera

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Francesco Privitera. Credit: SBS Italian.

"Interprete NAATI da otto anni, il nativo di Catania ha abbandonato il mondo della finanza per dedicarsi a un’attività “la cui importanza sociale mi inorgoglisce”, racconta.


Francesco Privitera è un interprete accreditato NAATI, ma ha intrapreso questa strada professionale solo recentemente.

"Ero a Milano e lavoravo per una società di investimenti. Era il 2008, dopodiché stavo per compiere trent'anni e ho deciso di avere un periodo sabbatico", ha confessato ai microfoni di SBS.
Destinazione Australia: "Son partito e ho fatto un po' di viaggi e che mi hanno portato a Melbourne in vacanza; poi ci s'è messo di mezzo Cupido ed eccomi qua", ha raccontato.

Da otto anni Francesco è interprete NAATI, un lavoro che spesso lo porta ad affrontare momenti delicati.

"Cosa mi piace di più del mio lavoro? Quel senso di dare quell'aiuto a persone che lo necessitano, specialmente dal punto di vista medico," ha dichiarato Privitera.

"Dare la possibilità al paziente di ascoltare nella propria lingua, la diagnosi, le opzioni di trattamento, è chiaramente una cosa che mi gratifica molto".

"Non è semplice restare impassibili quando dobbiamo comunicare a dei pazienti che soffrono di malattie gravi", ha ammesso, "e per questo seguiamo dei corsi di aggiornamento per metterci in grado di mantenere l'aplomb".

Grazie a questo lavoro, Francesco è riuscito ad avvicinarsi alla comunità degli italiani d'Australia."È una parte diciamo adesso molto presente nella mia vita, che non c'era prima che cominciassi questo lavoro", racconta.

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ANDREA PAGANI

Io sono Andrea Pagani, voi siete all'ascolto di un podcast in italiano di SBS. In questo podcast faremo un po' un viaggio, un breve viaggio che parte dalla Sicilia, passa dalla Milano degli affari, da Piazza Affari e arriva qui a Melbourne, per parlare con il nostro

ANDREA PAGANI

prossimo ospite che è un interprete accreditato dall'ente ufficiale, la Naati, che sta per National Accreditation Authority, for Translators and Interpreters e lui è proprio interprete, si chiama Francesco Privitera, benvenuto negli studi di SBS Italian.

FRANCESCO PRIVITERA

Grazie, grazie.

ANDREA PAGANI

Allora la tua storia, come ho detto parte dalla Sicilia, sei nativo di Catania, giusto? Però passi buona parte della tua vita nella possiamo chiamarla Milano da bere oppure la Milano degli affari. Cosa facevi?

FRANCESCO PRIVITERA

Tutti e 2. In realtà sì, ho lasciato la Sicilia dopo le scuole superiori e poi come, grande parte del dei giovani siciliani,

FRANCESCO PRIVITERA

ci siamo avventurati al nord, quindi ho fatto l'università, tra Milano e Siena a scienze bancarie, poi ho cominciato a lavorare in una società di investimenti fino al 2008. Dopodiché stavo per compiere trent'anni e ho deciso di avere un periodo sabbatico e quindi son partito e ho fatto un po' di viaggi e che mi hanno portato a Melbourne in vacanza.

FRANCESCO PRIVITERA

E da lì praticamente sono, mi sono innamorato della città di Melbourne, non del clima, ma della città e da lì sì ho fatto un po', viaggi tra Milano e Melbourne per capire come si poteva diciamo rimanere e ho cominciato appunto poi,

FRANCESCO PRIVITERA

a fare il mio percorso perché ho conosciuto appunto una persona a Melbourne e ci siamo messi assieme, abbiamo fatto, a tutte le procedure per il visto di de facto, e quindi da lì poi ho cominciato a lavorare nel mio solito settore, di investimenti tra Melbourne e Sydney.

ANDREA PAGANI

A Sydney, dopodiché è tornato l'amore con la lingua italiana, cioè il fatto di voler

ANDREA PAGANI

diventare interprete è stata anche un'opportunità concessa, dalle dalle autorità che comunque hanno necessità, bisogno di interpreti, soprattutto in campo medico. ecco raccontaci come ti è venuta l'idea di poi di diventare interprete.

FRANCESCO PRIVITERA

Sì, in realtà avevo quella necessità di avere di nuovo il collegamento con la cultura italiana perché per quanto, mi sentivo italiano diciamo sia il lavoro,

FRANCESCO PRIVITERA

che le compagnie erano principalmente australiane, per cui, quindi l'ambiente e le persone che conoscevo, che frequentavo. Quando la mia società si è trasferita all'estero ho avuto la possibilità di rivalutare e a quel punto ho visto che il governo dello stato del Victoria stava dando delle borse di studio,

FRANCESCO PRIVITERA

per diciamo ottenere le qualifiche universitarie che servivano poi per fare l'esame con il Nsati da interprete. Ero abbastanza ignorante dal punto di vista, del concetto diciamo di interpretariato perché pensavo che fosse semplicemente quello che vedi nelle conferenze oppure sai alla televisione con i politici, ma in realtà poi quello mi ha aperto gli occhi alla necessità di avere interpreti

FRANCESCO PRIVITERA

nell'ambiente comunitario, no, quindi degli ospedali, del dentista, anche le cose più semplici perché ovviamente Melbourne è una popolazione, che sta invecchiando, diciamo dal punto di vista della prima generazione di italiani.

ANDREA PAGANI

Allo stesso modo la tecnologia, la scienza aiutano a allungare le aspettative di vita, il che significa che c'è sempre più bisogno anche perché persone molto, non necessariamente molto, ma anziane hanno spesso delle difficoltà.

ANDREA PAGANI

E non soltanto quelle italiane, con la lingua inglese e in certi campi, tra cui appunto quello ospedaliero, ma anche quello giudiziario, che infatti sono, se ho capito bene le tue due principali opportunità lavorative, c'è bisogno dell'interprete. Tra l'altro mi raccontavi a microfoni spenti che quello di avere un interprete, è un diritto gratuito che spetta a tutti, quindi faccio un esempio e metto me stesso nell'esempio per evitare,

ANDREA PAGANI

se io dovessi commettere un reato oppure la polizia pensasse che io abbia qualcosa a che fare con un certo tipo di reato, vengono da me, e vogliono delle dichiarazioni e io non mi sento sicuro del mio inglese, posso dire alto là, fermi, almeno ho bisogno di un interprete, dopodiché loro poi provvederanno a chiamare e magari arrivi tu o magari arriva un altro. Ecco, quante volte ti è capitata una situazione del genere dove sei stato chiamato diciamo d'urgenza alla fine?

FRANCESCO PRIVITERA

Ma onestamente per un discorso a volte anche di organizzazione, devo dire che a volte le forze dell'ordine o i tribunali non sono molto organizzati quindi a volte ti chiamano all'ultimo minuto a prescindere. Ma diciamo che è normale che ti chiamino all'ultimo minuto per un'intervista a con un accusato perché ovviamente prima devono arrestare l'accusato e poi solo

FRANCESCO PRIVITERA

dopo che lo hanno in custodia e possono chiamare l'interprete, quindi ti danno sempre un po' di tempo, magari, qualche ora per raggiungere la stazione di polizia e a volte se la stazione di polizia è distante, quindi magari non si trova in centro, o magari a tre ore di strada, che ne so, a Shepperton o Albury, a volte quindi si possono fare quelle interviste al telefono.

FRANCESCO PRIVITERA

Quindi utilizzano l'interprete al telefono invece di aspettare che esatto esatto.

ANDREA PAGANI

Psicologicamente che tipo di rapporto ti trovi a costruire perché sia in un caso che nell'altro c'è un problema, ovviamente, da risolvere.

ANDREA PAGANI

E, se queste persone non hanno l'inglese adatto per poter avere una comunicazione con chi o le accusa o sta parlando di cure, trattamenti, eccetera, diciamo che diventi la persona più vicina a loro, sennò quasi un familiare, perché altrimenti se avessero avuto un familiare, in grado di poter fare da interprete non non ti avrebbero probabilmente,

ANDREA PAGANI

chiamato, ecco, però allo stesso momento devi mantenere un'oggettività, che è appunto il fatto di trasmettere quelle informazioni che ricevi in modo asettico. Ecco, come come vivi questa doppia natura di essere una persona molto vicina emotivamente ma anche distante allo stesso tempo?

FRANCESCO PRIVITERA

Ma guarda, in realtà seguendo quello appunto che hai detto innanzitutto in alcuni settori e in alcune circostanze,

FRANCESCO PRIVITERA

anche se il paziente o per esempio l'accusato, se stiamo parlando di materie legali, anche se avessero una persona vicina, per esempio un familiare che può tradurre in realtà non è permesso. Dal punto di vista legale, se è una diciamo materia di tribunale non è

FRANCESCO PRIVITERA

proprio permesso avere una persona che non è un interprete che faccia la traduzione che stabilisce che quella persona ha bisogno di un interprete è la persona stessa che lo dice la diciamo che l'accusato può richiedere direttamente tramite i suoi avvocati

FRANCESCO PRIVITERA

di avere un interprete o se cominciano le procedure legali e vedono che l'accusato non capisce a quel punto glielo chiamano perché a volte magari non sono coscienti della,

FRANCESCO PRIVITERA

del limite diciamo linguistico fino a quando non si trovano davanti al giudice.

ANDREA PAGANI

E il familiare non è ammesso?

FRANCESCO PRIVITERA

No, e anche all'ospedale, in teoria questo poi, diciamo questa è un po' la differenza perché, essere un interprete non significa soltanto conoscere la lingua

FRANCESCO PRIVITERA

perché questo diciamo è un errore abbastanza comune, richiede una certa preparazione sia dal punto di vista di indipendenza, che dal punto di vista etico, quindi ci sono delle cose che per quanto possa essere buono poter fare, ma non si possono fare. Quindi è difficile,

FRANCESCO PRIVITERA

dal punto di vista, per esempio medico, rimanere probabilmente l'unica persona che non piange durante una diagnosi di cancro terminale, che è diciamo quello che dobbiamo fare. A me è capitato anche che avevo una i dottori che piangevano, le infermiere, i membri della famiglia, ero l'unico lì che sembra che sembrava che fossi sceso da Marte, però,

FRANCESCO PRIVITERA

ovviamente non abbiamo i nostri metodi per come dire, togliere tutto lo stress successivamente.

ANDREA PAGANI

Ah quindi questo rientra proprio nella nel training, cioè nel processo

FRANCESCO PRIVITERA

non è diciamo professionale dimostrare ovviamente quel tipo di attaccamento, e non è neanche sano dal punto di vista personale perché ovviamente noi,

FRANCESCO PRIVITERA

se facessimo cinque o sei lavori in ospedale al giorno è molto probabile che diciamo, vieni confrontato con situazioni che non sono piacevoli d'altronde, per cui devi essere in grado di non di tradurre e di essere ovviamente presente, di offrire,

FRANCESCO PRIVITERA

uno sguardo di conforto, ma non diciamo arrivare ad essere diciamo quel livello diciamo di confidenza che magari, daresti a un membro della famiglia. E questo poi ti permette di fare il lavoro che è necessario soprattutto dal punto di vista medico, per esempio,

FRANCESCO PRIVITERA

in una diagnosi a volte i membri della famiglia richiedono che il paziente non sia messo a conoscenza, a di tutto quello che il dottore vorrebbe dire. E questa è una cosa che i dottori raramente apprezzano. E dal punto di vista dell'interprete anche a livello personale, io sono del parere che comunque un paziente abbia almeno il diritto di aver offerto la scelta di capire qual è la propria situazione, per cui,

FRANCESCO PRIVITERA

il nostro lavoro è proprio quello di evitare che queste situazioni, sorgano e almeno tramite ovviamente il medico, non l'interprete, a fare una domanda precisa al paziente chiedendo se vuole appunto un'idea completa della diagnosi oppure no, e solo a quel punto, diciamo il dottore appunto sa che tipo di informazioni deve rivolgere,

FRANCESCO PRIVITERA

altrimenti diciamo la famiglia a volte prende un po' le redini. Fortunatamente sfortunatamente diciamo la cultura italiana è un po' particolare ai figli, è come se ci fosse un ruolo al rovescio quando poi le persone anziane, i genitori diventano anziani,

FRANCESCO PRIVITERA

è come se diventassero i figli dei figli.

ANDREA PAGANI

Ricordo a tutti coloro che sono all'ascolto che stiamo qui parlando con Francesco Privitera che è un interprete accreditato dalla Naati che appunto include sia gli interpreti che i traduttori. Ti chiedo perché hai deciso di essere l'uno e non l’altro.

FRANCESCO PRIVITERA

In realtà per diversi motivi, innanzitutto secondo me per fare sia l'interprete, per essere l'interprete e un traduttore devi avere una certa passione,

FRANCESCO PRIVITERA

perché ovviamente sono, come dicevo prima, non è soltanto sapere la lingua, ma diciamo tutti e due i ruoli diciamo si devono fare seguendo delle regole etiche e conoscenze che non sono solo linguistiche. E onestamente diciamo per la personalità, la mia personalità, mi vieta di rimanere seduto a tradurre libri,

FRANCESCO PRIVITERA

è una questione di preferenza. Potrei fare entrambi, perché alla fine è possibile qualificarsi per entrambi traduttore e interprete. Dal punto di vista diciamo anche della lingua italiana, a volte magari, io ho delle dei dei colleghi che preferiscono fare traduzione e passare

ANDREA PAGANI

a cercare la.

ANDREA PAGANI

parola adatta.

FRANCESCO PRIVITERA

Sì, è come dicevo un discorso di personalità e di passione. Io non ce l'ho.

ANDREA PAGANI

È difficile poi, una volta ottenuto, ci sono delle procedure per mantenerlo questo questa patente per mantenerla.

FRANCESCO PRIVITERA

Quindi innanzitutto c'è un primo esame che diciamo un po' dipe-, la difficoltà dipende dal livello di interpretariato, quindi di certificazione che si vuole ottenere,

FRANCESCO PRIVITERA

e poi, una volta passato quell'esame ogni tre anni il Naati richiede una ricertificazione, si devono presentare delle prove innanzitutto di numero di ore di interpretariato fatto nei tre anni, più vari elementi di corsi di formazione o aggiornamento, quindi c'è una lista che loro danno di attività che devi aver completato

FRANCESCO PRIVITERA

in quei tre anni e quindi una volta che poi presenti quelle prove, ti ricertificano.

ANDREA PAGANI

A tutti gli effetti come la patente di guida. Ecco, l'aspetto più difficile del tuo lavoro e quello che invece ti gratifica di più.

FRANCESCO PRIVITERA

Allora parto da quello che mi gratifica di più. In realtà

FRANCESCO PRIVITERA

è proprio quel senso di dare quell'aiuto a persone che lo necessitano e specialmente dal punto di vista medico, per esempio,

FRANCESCO PRIVITERA

non c'è niente di peggio e provo certe volte a immaginarlo, perché ovviamente parlando l'inglese non ho avuto quella, quell'esperienza quando sono arrivato in Australia.

FRANCESCO PRIVITERA

Però avere un problema medico, ovviamente avere una una diagnosi e aggiungere a tutto questo, quell'elemento di alienazione culturale e linguistica. Devo essere sincero, penso che sia complesso e quindi dare, eliminare quell'aspetto e quindi dare la possibilità al

FRANCESCO PRIVITERA

paziente di ascoltare nella propria lingua, la diagnosi, le opzioni di trattamento, è chiaramente una cosa che mi gratifica molto. È la stessa cosa con dal punto di vista legale perché alla fine gli accusati e questo è più difficile, devo essere sincero, questo non è un aspetto che tutti gli interpreti interpreti possono effettivamente, in maniera efficace diventare interpreti in tribunale, semplicemente perché

FRANCESCO PRIVITERA

la mancanza di tenersi un po', indipendenti, perché ovviamente una cosa è diciamo essere indipendente con un paziente che non ha colpa.

FRANCESCO PRIVITERA

E una cosa diciamo è avere invece davanti un possibile criminale perché non si sa, in realtà non si sa, e mantenere sempre quell'aspetto di equilibrio e indipendenza, nonostante possano aver commesso dei reati che a volte sono diciamo improponibili in pubblico, per cui quello è più difficile. Però lì comunque c'è la soddisfazione di aver dato la possibilità di avere un

FRANCESCO PRIVITERA

un processo giusto che dove diciamo la diversità di lingua, non ha avuto effetto su quello che può essere poi la sentenza.

ANDREA PAGANI

Ultime due domande, uno se c'è un caso o un momento in questa carriera, guarda da quanti anni sono che,

FRANCESCO PRIVITERA

ah adesso sono otto

ANDREA PAGANI

anni otto anni, quindi in questi otto anni qual è la storia, ovviamente senza fare nomi non,

ANDREA PAGANI

Ma che che più ti ricordi con un sorriso ecco, quella più divertente che ti è successa.

FRANCESCO PRIVITERA

Ne dico una proprio recente, di un paziente, questo era un paziente che doveva fare degli interventi alla bocca, comunque vi ha fatto da interprete la prima volta e poi lui ha richiesto che fossi sempre io l'interprete.

FRANCESCO PRIVITERA

E il problema è che a volte non possiamo sempre garantire questo, perché dipende dagli impegni, che abbiamo quando vengono fatti gli appuntamenti. E questo l'agenzia mi chiamò per farmi sapere che questo paziente si rifiutava di fare questo intervento fino a quando io non ero libero per andare a fare l'appuntamento col medico e quindi ho dovuto chiamare, l'agenzia e poi loro mi hanno messo in contatto perché noi non possiamo chiamare direttamente i pazienti

FRANCESCO PRIVITERA

per praticamente spiegare a questo simpatico signore siciliano, che doveva fare gli appuntamenti senza di me perché io avevo avuto un caso in tribunale per due settimane e quindi volevo che lui prendesse le cure appropriate.

FRANCESCO PRIVITERA

E quindi e poi si è convinto, ma questo fu una cosa simpatica che non voleva farsi secondo me l'ha usata anche come scusa per chiacchierare la paura del dentista insomma si vedono tanti tanti tipi di soggetti, sono veramente carini.

ANDREA PAGANI

E quanto l'ultimo, questa è l'ultima domanda che ti faccio, che impatto ha avuto ecco questa nuova carriera

ANDREA PAGANI

nella tua vita all'interno della comunità italiana, perché immagino ovviamente, importante e cosa ti porti ecco con te.

FRANCESCO PRIVITERA

Ha avuto un impatto importante perché all'inizio semplicemente perché ho cominciato a conoscere ovviamente persone, italiane negli interpreti, diciamo con cui ho fatto l'università, per cui questa è stata senza dubbio una, un buon inizio con cui siamo in contatto fino adesso, quindi è stato un buon una buona base.

FRANCESCO PRIVITERA

La stessa cosa con altre persone che magari ho incontrato al Naati o altre organizzazioni,

FRANCESCO PRIVITERA

dal punto di vista, diciamo diretto o in un certo senso è un po' più difficile, nel senso che,

FRANCESCO PRIVITERA

è più probabile che si incontrino pazienti o clienti, per esempio in differenti aree di Melbourne, però io sono una persona che crede in quella che è la distinzione per cui mi ha fatto avvicinare alla cultura italiana, perché è una parte diciamo adesso molto presente nella mia vita, che non c'era prima che cominciassi questo lavoro, ma è anche vero che però non avendo la possibilità di intraprendere relazioni, diciamo di amicizia con i

FRANCESCO PRIVITERA

clienti, non ti dà quello spunto immediato vabbè sai allora adesso sai vai in tutti i club e conosci tutti, ma in realtà non tutti conoscono tutti conoscono me, ma io diciamo li conosco ma non non posso veramente a quel punto. Esatto. Quindi è un po' è un po' più complicato.

ANDREA PAGANI

Però ecco è una scelta che adesso otto anni dopo rivendichi nel senso sei felice?

FRANCESCO PRIVITERA

100%, senza dubbio è veramente un lavoro,

FRANCESCO PRIVITERA

Oh, è strano perché è un lavoro, ma certe volte non sembra neanche un lavoro perché, in un certo senso tutti gli elementi di cui ha bisogno sono innati, nel senso che fare una traduzione immediata in un tribunale sembra una cosa complicata. È complicata in alcuni aspetti, ma in un certo senso, le parole e la traduzione per una persona in madrelingua chiaramente è abbastanza semplice, ma,

FRANCESCO PRIVITERA

ovviamente poi richiedere una serie di altre conoscenze, ma sì, sono molto contento della scelta che ho fatto.

ANDREA PAGANI

Mi verrebbe da dire che spero di non usufruire dei suoi servizi perché vorrebbe dire che non vado in ospedale e non vengo accusato in tribunale! Grazie milla per questa chiacchierata Francesco e buona giornata. Grazie ciao.

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