Non è facile decidere di partire dal luogo dove si è nati per andare letteralmente dall’altra parte del mondo. Ma per la padovana Fiamma Guercini la scelta non è stata difficile e l’ha presa letteralmente fra una tazzina di caffè e l’altra.
“Lavoravo in un bar e guadagnavo 400 Euro al mese e mi sono chiesta dove sarei arrivata da lì a dieci anni se continuavo a lavorare in quel posto” dice Fiamma. A novembre ha preso l’aereo ed è atterrata a Melbourne in un nuovo mondo. Partita con nella valigia la sua specializzazione di “tecnica del restauro”, in Australia ha dovuto reinventarsi.
La prima sorpresa è stata l’aiuto disinteressato ricevuto da giovani arrivati prima di lei per aprire un conto in banca, ottenere la tessera Medicare e trovare una sistemazione. Poi è arrivato il consiglio che ha stravolto tutto. “Perchè non vai a Griffith a fare gli 88 giorni?”. Detto fatto e Fiamma si è ritrovata a Griffith, una città di poco più di 20 mila abitanti a dieci ore di macchina da Sydney e che ha più o meno la sua stessa età essendo stata dichiarata “città” solo nel 1987 e diventata uno dei maggiori agrumeti d’Australia.
“Mi sembra di vivere in un sogno” dice Fiamma sottolineando che, pur essendo qui da pochi mesi, è riuscita a saldare il conto in sospeso che aveva lasciato in Italia con il suo dentista, affittare una casa, andare a mangiare fuori a colazione, pranzo e cena, fare gite frequenti e ... avere ancora qualche soldo in banca. “In Italia non sarei mai riuscita a fare questo” ammette con orgoglio.

Source: Courtesy of Fiamma Guercini
La storia di Fiamma è più vicina a una fiaba che a un sogno. Infatti ha trovato il suo “principe azzurro” con il quale sta condividendo questa sua esperienza. L’orgoglio lo tira fuori anche quando ci parla del suo lavoro. “Inscatolo arance”, ci spiega dicendo che almeno qui alla fine della giornata c’è qualcuno che apprezza il lavoro che fai. “Quando finisce la giornata ricevo complimenti per il lavoro che ho fatto, cosa che in Italia non mi era mai successa”.
La storia di Fiamma non è ancora conclusa. C’è il solito problema del visto permanente. I presupposti per una soluzione positiva ci sono tutti: il lavoro in una città in un'area remota dell’Australia, il partner visa, il lavoro in una ditta di distribuzione d’arance, il conto in banca che continua a crescere e la volontà di restare. Chissà, un giorno potrebbe anche tornare a fare la tecnica del restauro.

Source: SBS Italian