Da Vasco al West Ham, il mondo di Monina

Michele Monina

Michele Monina Source: Supplied

Questa settimana l'ospite di "Parlando di musica" è Michele Monina. Scrittore, giornalista e critico musicale, si racconta ai microfoni di SBS Italian nell’inedita veste di intervistato.


Dopo più di 20 anni di carriera e 78 libri pubblicati, Michele Monina si può ormai definire il biografo ufficiale di Vasco Rossi

“Non è un ruolo ufficiale, ma nei fatti sì, si può dire. Ho pubblicato sette o otto libri su Vasco, e quattro di questi li ho scritti con lui. Sono sicuramente l’autore non musicale con il quale ha collaborato più spesso. Mi ha un po’ adottato, diciamo così, perché ho anche scritto per lui il film che si trova nella confezione deluxe di “Vasco non-stop Live 18/19”, uscito anche nei cinema. Quindi sì, faccio parte del suo staff allargato, grazie ad un rapporto di stima reciproca.”
Mi piace questo scambio di ruoli, il cantautore che intervista il giornalista: di solito sono io a fare domande.
In qualità di critico musicale, ci dici tre nomi di artisti emergenti che ti hanno particolarmente colpito negli ultimi tempi? 

“Nonostante da anni io mi dedichi soprattutto al cantautorato femminile, avendo dato vita a molte iniziative (tra cui il Festivalino di Anatomia Femminile, ndr), il primo nome che faccio è di un uomo, anche perché non vorrei mai che questo mio continuo sottolineare la necessità di parlare di cantautrici faccia pensare che non ascolti anche i maschi, quindi dico Giovanni Truppi che secondo me è un cantautore molto valido e che va scoperto se non si conosce o ascoltato costantemente. Poi cito una band, anche se molto al femminile, ovvero La rappresentante di lista, e Patrizia Laquidara, anche se non si può considerare emergente, una cantautrice secondo me strepitosa che però ha deciso di stare un po’ al margine del mercato. Ha fatto pochi album, ma di una bellezza incredibile.”
Musicalmente non sopporto la Pausini, Emma, la trap e l’indie, ma adoro Fossati, Ruggeri e Carboni. Consigli per gli ascolti? Truppi, La rappresentante di lista e Patrizia Laquidara.
Invece tra gli artisti famosi: tre nomi di persone che, musicalmente, non sopporti e tre nomi di persone che stimi molto, Vasco escluso però. 

“Ovviamente prendiamola come un gioco, dal punto di vista umano non ci sono persone che non sopporto. Ci sono però diversi artisti di cui non sopporto la musica, questo sì. Il primo nome è un grande classico per me, ovvero Laura Pausini, con la quale ho avuto degli scontri epici sui social. Viene spesso indicata come una rappresentate della musica italiana nel mondo e io personalmente non mi riconosco affatto nella sua musica. Le riconosco un talento comunicativo, questo è un fatto, che secondo me però spreca con un repertorio risibile e con produzioni approssimative, laddove invece potrebbe avere a disposizione chiunque. Scelgo anche un nome a caso tra i tanti usciti dai Talent Show, perché nella stragrande maggioranza dei casi non mi piacciono, e posso citare Emma. Non mi piace per motivi molto simili a quelli che ho detto prima sulla Pausini, la ritengo un’artista non di particolare talento, oltretutto circondata da gente di non particolare talento, che ha semplicemente usufruito di una grande visibilità televisiva, e va avanti basandosi su quella, per altro perdendo clamorosamente numeri. La speranza quindi è che questa cosa prima o poi si fermi. Ma potrei citarne altri come lei, come la Michielin o la Amoroso, dico Emma come esempio. 

Poi farei il nome di un trapper, direi Ghali pur non avendo nulla contro di lui, ma il fatto è che non ascolto quella musica che ritengo una degenerazione del rap, un modo per togliere tutto quello che c’era di interessante nel rap e renderla una musica futile. Per gli stessi motivi potrei citare qualcuno della cosiddetta scena indie, come Tommaso Paradiso: hanno preso il cantautorato indipendente, l’hanno svuotato e ne hanno fatto un giochino sciatto e approssimativo, il che mi sembra un’occasione sprecata. 

Per quanto riguarda invece tre artisti che stimo molto dico Ivano Fossati, che ritengo il più grande cantautore vivente, Enrico Ruggeri, che ha portato nel cantautorato la musica che io ascolto di solito, ovvero il punk e l’hard core, e Luca Carboni, più intimista. Tutti e tre autori di testi clamorosi.”
Michele Monina
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Una curiosità per chiudere: su Wikipedia c’è scritto che sei tifoso del Millwall, è vero? 

“Mi dici una cosa che mi agghiaccia: io sono tifoso del West Ham. Mi hanno più volte segnalato la pagina di Wikipedia, che non ho fatto io, ed è pienissima di inesattezze, anche dal punto di vista lavorativo. Notoriamente il Millwall e il West Ham sono in competizione, quindi credo che sia stato uno scherzo di qualcuno. Di tutte le cose false che ci sono su quella pagina, questa è sicuramente quella che mi ferisce di più.”

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