Potrebbe essere capitato a chi si trova a Melbourne, o l'ha visitata, di aver passeggiato per i lussureggianti Royal Botanic Gardens del Victoria, e notare un edificio - al momento chiuso al pubblico - lungo la recinzione che corre dietro lo Shrine of Rememberance.
Si tratta del National Herbarium, la cui collezione di oltre un milione e mezzo di esemplari essiccati di piante, alghe e funghi di 36 mila specie è la più grande dell'emisfero australe. L'edificio ospita anche la più grande biblioteca botanica dell'Australia.
Alastair Robinson vi lavora come Biodiversity Services Manager, ovvero gestisce le collezioni dell'erbario, la Victorian Conservation Seedbank, e i volumi della State Botanical Collection.
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Alastair mentre ci mostra esemplari di semi congelati conservati nei sotterranei del National Herbarium of Victoria. Credit: SBS Italian
Il prezioso lavoro di Alastair e del suo team non si ferma però alla conservazione, ma prosegue con l'utilizzo dei dati ricavati dal loro studio, al fine di pianificare mosse reali per un futuro migliore per la biodiversità e l'ambiente australiani.
"Poichè la nostra collezione copre secoli, essa rappresenta la prova concreta del cambiamento subito dalla vegetazione nel tempo. Questo è un tema cruciale oggi, visto che il nostro clima si sta già scaldando e inaridendo", spiega Alastair al microfono di SBS Italian.
In questo senso la banca dei semi ha un ruolo fondamentale: tramite l'utilizzo di congelatori, incubatrici e deumidificatori, i semi non solo vengono conservati ma anche germinati. Alistair spiega che "è molto importante capire come ottimizzare la sopravvivenza a lungo termine dei semi e come farli germinare, perché senza germinazione la conservazione non serve a nulla".
La banca dei semi riflette "la flora dello Stato", e permette in modo concreto al team di Alastair di "guidare la risposta dello Stato agli incendi boschivi al fine di conservare le piante a maggior rischio di estinzione".
La conoscenza del passato (e del presente) è dunque al servizio di un futuro migliore, conclude Alistair: "È questo l'aspetto più importante del mio lavoro, sento di star facendo qualcosa che contribuisce al futuro dell’ambiente e, di conseguenza, dell’umanità".





