Sono quasi 500 "I Ritornati", sono giovani come Ivan Losacco, che ha vissuto per un paio d'anni in Australia, o Michele Vivilecchia, co-fondatore del movimento.
Michele aveva una carriera avviata nella moda a Modena, dove si era trasferito a 19 anni per studiare, ma dieci anni dopo il richiamo alla sua città natale è stato troppo forte da resistere.
"Ho fatto tutte le mie esperienze fuori, lontano", racconta, "però a trentatrè anni ho deciso di tornare, volevo tornare a casa e dare la possibilità a me stesso e alla mia terra di un riscatto".
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Il sud Italia ha un grandissimo potenziale, ma va scopertoMichele Vivilecchia
La community è nata per dare sostegno e mettere in relazione persone rientrate dopo periodi altrove, offrendo "una rete di aiuto e di supporto a chi rientra".
"Sempre più persone ci scrivono esprimendo il desiderio di tornare", racconta Michele, "le difficoltà sono tante, ci tengo a sottolinearlo, ritornare è un passo verso il futuro ma anche un tornare a tante cose che si sono lasciate".
Michele si è riqualificato studiando psicologia del lavoro, e ha puntato su questa nuova carriera professionale.
Anche Ivan Losacco ha cambiato professione una volta ritornato, dopo aver trascorso due anni in Australia, dal 2017 al 2019.
Siamo un movimento di ritornoMichele Vivilecchia
"L'Australia è stata una delle esperienze fondamentali della mia vita", racconta, "ha lasciato il segno, nel bene e nel male". Ivan infatti ha amato il Paese, ma qui ha purtroppo perso una delle persone più importanti della sua vita, per una malattia.
"Il rientro è stato emotivamente molto impegnativo", ammette, "ma ho sentito la necessità, proprio in virtù di questa perdita, di riavvicinarmi alle mie radici, alla mia famiglia e alle mie amicizie".
Accantonato il passato da informatico, a Matera Ivan è diventato guida ambientale ed escursionistica, superando un concorso per il Parco Regionale della Murgia Materana, "una rampa di lancio verso tante altre opportunità lavorative".
"C'è tanto orgoglio e ammirazione per chi torna a casa oggi", osserva Michele, "soprattutto a un sud Italia che per tanti anni è stato definito come la costola fragile del Paese".
"Per quanto le esperienze formative fuori da Matera, in Australia, siano state fondamentali, realizzo che tutto quel che facevo lo facevo con l'obiettivo di poter tornare nella mia città e dare un contributo che, se rimani nello stesso posto, è difficile dare", conclude Ivan.



