"Gli italiani all'estero non sono cittadini di serie B", il senatore Giacobbe all'attacco

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Il senatore Francesco Giacobbe. Credit: Courtesy of Francesco Giacobbe.

Fa discutere una proposta di legge presentata da Fratelli D'Italia che cambierebbe poco nella sostanza ma "creerebbe una distanza tra gli italiani all'estero e quelli in Italia", come ha sottolineato il senatore Francesco Giacobbe.


La Camera ha approvato in prima lettura la proposta di legge che consente ai cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire di avere l’assistenza sanitaria in Italia previo pagamento di un premio annuo di 2000 euro.

"Si tratta di un'altra dimostrazione del fatto che gli italiani che risiedono nel mondo vengono trattati in maniera diversa dagli italiani in Italia", ha commentato il senatore della circoscrizione che include anche l'Australia Francesco Giacobbe, che non ha lesinato critiche: "La legge è uguale per tutti".
Non puoi avere cittadini di serie A e cittadini di serie B
Francesco Giacobbe
Giacobbe ha detto anche la sua sulle intenzioni di cambiare le modalità di voto per gli italiani all'estero. Il governo vorrebbe tramite decreto imporre il voto in presenza ai consolati, invece che l'usuale voto per corrispondenza. Al momento si tratta solo di voci di corridoio o è un'eventualità probabile?

"Solo una voce di corridoio, che io sappia", ha esordito Giacobbe, anche perché non avrebbe nessun senso", ha affermato.

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JACOPO IANNELLI

Sono Jacopo Iannelli, state ascoltando un podcast di SBS Italian. Oggi parliamo di una proposta di legge già presentata da Fratelli d'Italia e attualmente al vaglio del Senato, e di un'idea di decreto pensata dallo stesso governo relativa al voto degli italiani all'estero. Per quanto riguarda la prima, dal 2026 anche gli italiani residenti all'estero e iscritti all'AIRE, potrebbero beneficiare dell'assistenza sanitaria sul territorio nazionale pagando

JACOPO IANNELLI

però un'ingente somma di tasca propria, circa 2000 €. Per quanto riguarda il voto degli italiani all'estero è stato ipotizzato un cambiamento all'ultimo istante per il prossimo referendum costituzionale, imponendo il voto di persona ai consolati e non più tramite il voto postale. Per fare chiarezza su questi cambiamenti, siamo in collegamento con il senatore della circoscrizione che comprende l'Australia, Francesco Giacobbe. Salve senatore Giacobbe e grazie per essere qui con noi.

FRANCESCO GIACOBBE

Grazie e bentrovati.

JACOPO IANNELLI

Innanzitutto iniziamo dalla proposta di legge sull'assistenza sanitaria. Come funzionerà?

FRANCESCO GIACOBBE

Come funzionerà, lo vedremo dopo che sarà approvato al Senato perché è ancora soggetto a dei cambiamenti.

FRANCESCO GIACOBBE

Come dovrebbe funzionare sulla base di quello che è stato approvato alla Camera e che un iscritto all'AIRE che vorrebbe ricorrere all'assistenza sanitaria in Italia, sistema sanitario nazionale, dovrebbe pagare 2000 €. Ma il problema non è che paga 2000 € e basta. Se poi rinuncia a pagare per l'anno successivo e magari dopo 3/4/5 anni, vuole tornare in Italia e riavere nuovamente quel tipo di assistenza sanitaria dovrebbe pagare anche gli arretrati più gli interessi legali.

FRANCESCO GIACOBBE

Io personalmente penso che va bene, è qualcosa nuovo che non cambia nulla alla legge attuale, che è quella dei tre mesi di assistenza sanitaria di urgenza e quindi non dovrebbe incidere quasi nulla sulla situazione attuale. Però è ancora un'altra dimostrazione del fatto che gli italiani che richiedono nel mondo vengono trattati in maniera diversa dagli italiani

FRANCESCO GIACOBBE

che risiedono in Italia e per me è anticostituzionale. Non puoi avere cittadini di serie A e cittadini di serie B. La legge è uguale per tutti. Se un cittadino italiano ha diritto al sistema sanitario nazionale, dovrebbe averne diritto in ogni caso o chi risiede in Italia o chi risiede all'estero. Se invece già hanno tolto la cittadinanza, quindi questo problema dell'assistenza sanitaria in Italia

FRANCESCO GIACOBBE

riguarderà nel futuro pochissime persone. Però io dico se una proposta del genere venisse fatta, dovrebbe essere molto, molto più semplice. Non ci sono argomenti a favore del fatto di dover pagare 2000 € e non vedo dove sta la convenienza, almeno per chi vive nella nostra parte del mondo, di andare a chiedere la tessera sanitaria in Italia pagando questo tipo di soldi.

JACOPO IANNELLI

Quindi a livello pratico senatore, come lei ha accennato poco fa, a fronte del pagamento di di 2000 €, mettiamo un caso concreto. Io cittadino italiano iscritto all'Aire, sembrerebbe che io potessi accedere in qualsiasi momento a qualsiasi tipo di cure, una volta rientrato in Italia, ma lei ha parlato invece anche di arretrati che andrebbero pagati.

FRANCESCO GIACOBBE

La legge è complicata e complessa. Innanzitutto sempre sulla base di quello che c'è scritto in questo nella legge

FRANCESCO GIACOBBE

arrivi in Italia hai diritto al sistema sanitario nazionale pagando 2000 €. Bene, ma se tu arrivi in Italia e vuoi stare più di sei mesi ti vai a registrare come residente in Italia. Non hai bisogno di pagare nulla per avere il sistema sanitario nazionale. Hai diritto alla tessera sanitaria. Vabbè, questo sistema dice non devi cancellarti dall'Aire continua ad essere registrato in Italia dov'è la convenienza? Non lo capisco.

FRANCESCO GIACOBBE

Numero 2, se tu vai in Italia quest'anno e vuoi essere registrato per quest'anno e poi l'anno successivo non sei più in Italia e quindi non paghi 2000 € e l'anno dopo nemmeno se per caso per cinque sei anni dovessi ritornare in Italia per poter riavere quel tipo di assistenza sanitaria devi pagare non solo per l'anno in corso, ma anche gli arretrati dall'ultima volta che ti sei iscritto, più gli interessi legali.

FRANCESCO GIACOBBE

A me mi sembra una cosa molto complicata, molto complessa, che non avrà nessuna utilità. A fronte di che cosa? A fronte di una situazione attuale che ti permette di avere tre mesi di assistenza sanitaria d'urgenza negli ospedali? Dopo tre mesi, se ancora sei in Italia e hai bisogno di assistenza sanitaria, se il cittadino italiano, acquisisci la residenza, hai diritto all'assistenza sanitaria normale, senza dover pagare nessuna cifra in più.

FRANCESCO GIACOBBE

Ora io non capisco l'utilità di questa norma. In ogni caso, sia la norma così come oggi che questa nuova norma di pagare 2000 € crea cittadini di serie A e cittadini di serie B, cittadini di serie A, che sono quelli che risiedono in Italia o che pagano o non

FRANCESCO GIACOBBE

pagano le tasse o che guadagnano o che non guadagnano nulla, hanno diritto al sistema sanitario nazionale e quindi alla tessera sanitaria e i cittadini di serie B, che sono quelli che abitano all'estero, i quali, se vogliono ricorrere alla tessera sanitaria italiana devono pagare 2000 €, non mi sembra giusto.

JACOPO IANNELLI

Siamo in compagnia di Francesco Giacobbe, senatore del PD, eletto nella circoscrizione che comprende l'Australia. Passiamo ora invece a parlare di questa ipotesi di cambiamento per il voto all'estero, in occasione del referendum costituzionale previsto per la prossima primavera,

JACOPO IANNELLI

sulle separazioni delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Il governo vorrebbe tramite decreto imporre il voto in presenza ai consolati, invece che l'usuale voto per corrispondenza. Al momento si tratta solo di voci di corridoio o è un'eventualità probabile?

FRANCESCO GIACOBBE

Mah, che io sappia è solo voce di corridoio. Però, come tutte le voci di corridoio, bisogna sempre mettere le mani avanti perché non sappiamo quello che potrà succedere. Il diritto di voto è sancito dalla Costituzione è un diritto di voto universale. Lo Stato deve facilitare l'esercizio del voto del cittadino. Ora mi dica lei come può facilitare il diritto di voto per chi abita a

FRANCESCO GIACOBBE

Port Arlington e deve venire a votare a Melbourne o per chi abita a Broken Hill e dovrebbe andare a votare a Sydney o anche se abita a Newcastle, che dovrebbe andare a votare a Sydney che sono 200 chilometri. Ma parliamo anche dei sobborghi della periferia di Melbourne, di Sydney o di Brisbane. Cioè è una cosa assurda. Non è possibile limitare il diritto di voto solamente a chi abita vicino ai consolati o a chi ha le

FRANCESCO GIACOBBE

risorse e il tempo per poter andare ed esercitare il diritto di voto vicino al consolato significa non facilitare il diritto di voto significa eliminare il diritto di voto universale. Quindi ancora una volta, secondo me è una norma che crea cittadini di serie A e cittadini di serie B. Ed è una norma che non dovrebbe mai essere nemmeno considerata non solo portata per approvazione, ma dovrebbe nemmeno essere considerata.

JACOPO IANNELLI

E perché pensa questa idea questa idea di norma di decreto sia apparsa proprio ora a ridosso di questo importante referendum?

FRANCESCO GIACOBBE

Perché il governo vorrebbe addirittura legiferare questa materia per decreto e non per legge. Il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri è un decreto che deve essere ratificato entro 60 giorni dal Parlamento. Ma se questo decreto dovesse essere approvato entro i 60 giorni dal referendum, ha valore di legge il giorno del referendum e poi se non viene approvato finisce lì e quindi

FRANCESCO GIACOBBE

ancora una volta. Ecco, non voglio dire delle parole negative da questo punto di vista, però non mi sembra una cosa assolutamente giusta in materia elettorale di diritto al voto, il governo non dovrebbe mai considerare di operare sotto forma di decreto del Consiglio dei ministri. È una norma che dovrebbe essere valutata e discussa in Parlamento, ma in ogni caso bisogna facilitare, non bisogna mai rendere

FRANCESCO GIACOBBE

difficile l'esercizio del voto da parte dei cittadini.

JACOPO IANNELLI

Invece considerando un altro aspetto, considerando gli inconvenienti passati, quali schede elettorali non arrivate o inviate a indirizzi sbagliati, lei non pensa che questo decreto possa essere d'aiuto sotto questo punto di vista?

FRANCESCO GIACOBBE

Assolutamente no, perché chi non riceve la scheda elettorale può recarsi al consolato per andarla a prendere. Quindi non vedo che cosa cambi da questo punto di vista. Non è assolutamente un problema. Il problema invece

FRANCESCO GIACOBBE

altro è quello che le anagrafi che sono mantenute dal dalle autorità italiane devono essere pulite, perché molto spesso se andiamo a controllare io l'ho fatto perché la lista degli elettori mi viene fornita ogni volta c'è una campagna elettorale e vado a vedere quella lista di elettori mi creda che purtroppo di errori ce ne sono moltissimi, tipo quello che è il numero della strada viene messo prima o dopo il nome della strada, oppure che il codice postale viene messo prima o dopo,

FRANCESCO GIACOBBE

perché come lei sa, purtroppo l'ordine in cui viene messo quell'informazione nelle buste oggi che la posta viene smistata in maniera elettronica, purtroppo determina la possibilità di trovare o non trovare l'indirizzo. Quindi se c'è un impegno che va fatto è quello di aggiornare le liste elettorali e di correggere gli indirizzi, andare a votare presso un seggio che si tiene nei consolati non risolve il problema, anzi permetta il primo passo

FRANCESCO GIACOBBE

per levare il diritto di voto. Quindi se il governo vuole eliminare il diritto di voto all'estero, ma io sono disponibile a discuterne, a dibatterlo, ma non lo si faccia facendo entrare dalla finestra quello che dovrebbe invece passare attraverso la porta. Ecco, non non non non non non ricorriamo a sotterfugi di questo tipo per poi poter dire Ah, ma ha votato solo l'uno per cento delle persone e quindi il diritto di voto non dovrebbe non dovrebbe più essere previsto. Se questo è l'obiettivo che lo dicono in maniera aperta.

JACOPO IANNELLI

Prima di salutarla senatore Giacobbe, un'ultima domanda riguardo al bando dei social media per i minori di 16 anni, in vigore in Australia da mercoledì 10/12. Come sta guardando l'Italia a questa iniziativa?

FRANCESCO GIACOBBE

Mah, abbiamo un disegno di legge in Parlamento che prevede esattamente qualcosa di simile. Il problema che ci poniamo e ce lo siamo posti in Parlamento, ma ce lo poniamo anche io come nonno prima perché ormai l'età è quella di essere nonno e non da genitore è quella di dire ma le tecnologie moderne, in particolare l'intelligenza artificiale, i social media, eccetera, sono degli strumenti nelle mani

FRANCESCO GIACOBBE

dei nostri bambini. Allora una persona adulta sa che è uno strumento che non può sostituire la maniera di pensare. Però quando sono nelle mani di bambini che ancora non hanno la capacità di discernere che cosa è giusto e cosa è sbagliato, io penso che

FRANCESCO GIACOBBE

potrebbero diventare degli strumenti pericolosissimi perché impediscono loro di pensare. La tecnologia è uno strumento, non può sostituire la nostra capacità di pensare, non può sostituire lo sviluppo delle capacità logiche, quindi che ben vengano le regolamentazioni, ma che appunto puntino a sviluppare le capacità personali di ognuno di noi, dei nostri bambini in particolare.

JACOPO IANNELLI

E questo era il senatore eletto nella circoscrizione che comprende l'Australia Francesco Giacobbe al microfono di SBS Italian che ringraziamo. Grazie senatore.

FRANCESCO GIACOBBE

Grazie a lei e buon proseguimento di ascolto.

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