“Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, diversi capi tribù māori chiesero al Governo di creare un battaglione esclusivamente formato da soldati māori”, racconta John Kinder, professore emerito della University of Western Australia e accademico della Crusca ai microfoni di SBS Italian.
Il 28esimo Battaglione Māori (28th Māori Battalion), formato da 3.600 volontari, combattè nelle campagne di Grecia e Creta, in Nord Africa.
I soldati trascorsero in Italia gli ultimi due anni del conflitto.

Membri del Battaglione, sopravvissuti alla guerra, danzano la Haka a Rotorua in Nuova Zelanda. Credit: Denis Clough, https://www.28maoribattalion.org.nz/index.php/
“Una storia di cui noi neozelandesi andiamo molto fieri. La guerra è una gran brutta cosa, ma anche da questi momenti di bruttura possono nascere momenti in cui il bello dello spirito umano viene fuori e questo è uno di quei momenti”.
I soldati māori arrivarono in Italia nell’ottobre 1943. Il mese precedente gli italiani si erano arresi agli Alleati, ma il paese era occupato dai tedeschi che avrebbero resistito strenuamente fino al maggio 1945.
Alla storia, quasi sconosciuta, del ruolo di primo piano avuto dai soldati māori nella Liberazione di Firenze e dei paesi del Chianti è dedicato il documentario “Kia Ora” di Manuela Critelli che verrà proiettato alla University of Western Australia.
La proiezione, organizzata in collaborazione con ItalWA, sarà accompagnata da un incontro con la regista del documentario e da un’introduzione del profossor Kinder.
Dettagli dell’evento:
35 Stirling Hwy Crawley, WA 6009 Australia
30 Settembre | 6:00 pm – 8:00 pm