Il coronavirus stravolge i piani di Natale a Sydney

Two men wearing a facemask in front of the Christmas tree in Martin Place, Sydney

Two men wearing a facemask in front of the Christmas tree in Martin Place, Sydney Source: Getty Images / James D. Morgan

Dopo che un focolaio di casi di coronavirus è stato rilevato nella zona delle Northern Beaches a nord di Sydney, un rigido lockdown è iniziato nella zona più colpita e restrizioni sono state introdotte in tutta la Greater Sydney. Molti i progetti che sono stati stravolti per chi abita in città e per chi doveva arrivarci o lasciarla per le vacanze.


Questo 2020 ci ha abituato a decisioni prese all'ultimo momento e cambiamenti in corsa. Quest'anno l'imprevisto ha spesso portato frustrazione e, ogni tanto, anche qualche piacevole sorpresa.

Possiamo avere un'opinione diversa sull'importanza del Natale e possiamo anche scegliere di non festeggiarlo, o non poterlo fare per lavoro o altri motivi. Quel che è certo è che per molti questo è il periodo in cui si riesce a progettare incontri, viaggi, eventi che in altri momenti dell'anno è impossibile fare.

Gladys Berejiklian ha ammesso martedì mattina come le decisioni da prendere siano rese ancora più complesse dal particolare periodo dell'anno che stiamo vivendo. Considerazioni per l'impatto e la salute psicologica si sommano a quelle per la gestione a livello medico-sanitario della pandemia, e decisioni definitive sulle restrizioni in vigore nel periodo delle feste saranno rimandate a mercoledì 23 dicembre.
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Martedì mattina SBS Italian ha aperto le proprie linee telefoniche per raccogliere alcune storie di progetti che non sono andati a buon fine e conseguenze che già si sono fatte sentire.

Chiara Pazzano, una collega della redazione di SBS Italian, ci aveva salutato proprio la settimana scorsa in partenza per le vacanze, ma poi tutto è cambiato. Come ci ha raccontato oggi, lei abita proprio a pochi metri dall'Avalon RSL Club e si reca spesso al Woolworths di Avalon, entrambi interessati dal passaggio del coronavirus. "Noi possiamo uscire di casa solo per motivi essenziali", racconta Chiara.

"Avevamo prenotato un hotel vicino a Kiama, nella South Coast del New South Wales, ma ho cancellato. La prenotazione mi è stata completamente rimborsata". Chiara si è sottoposta a tampone venerdì scorso con il figlio ed ha elogiato la professionalità del personale medico, nonostante abbia dovuto attendere in fila in auto per quattro ore.

Giovanni Pilu, ristoratore con base proprio alle Northern Beaches con il suo locale Pilu at Freshwater, ci ha raccontato delle sue difficoltà e preoccupazioni, con una serie di cancellazioni per il giorno di Natale, ma anche oltre, che lo hanno costretto a lasciare a casa molti dipendenti.

Dopo che l'attività aveva iniziato a riprendere, il ristorante ha perso il suo diritto al JobKeeper e quindi lo staff al momento non ha reddito. Intanto il ristorante deve reinventare il menù per i pochi che ancora confermano i loro ordini, necessariamente da asporto.

"Aspettavamo proprio il periodo di Natale per recuperare quello che avevamo perso durante il primo lockdown a marzo, aprile e maggio, le cose andavano abbastanza bene. Poi è arrivato questo stop brusco. È stata una gran bastonata".
Anche Nadia Piave ci ha raccontato la sua storia. L'invito della premier Gladys Berejiklian a restare a casa è arrivato poche ore prima del suo concerto di Natale, una sua tradizione da molti anni, quest'anno particolarmente atteso. "La sera prima abbiamo provato fino a quasi mezzanotte, eravamo molto carichi, doveva essere l'unico concerto per me di tutto l'anno", ci ha raccontato Nadia. 

Ma la decisione di cancellare, dopo un primo shock, è stata rapida. Nadia promette che il concerto si farà, non appena possibile. Natale non sarà a dicembre o a luglio, come a volte capita qui in Australia, ma non appena si potrà.

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Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.

Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo www.sbs.com.au/coronavirus.

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