Si è lasciato alle spalle tutto quello che aveva, per partire solo con una valigia, pochi vestiti e la sua chitarra. "Ho perso un po' le staffe in Italia" ha raccontato Stefano "perché ho lavorato sette anni in banca e dopodiché, per una scelta etica e per seguire i miei sogni, ho dato una possibilità all'Australia".
Come la maggior parte di coloro che down under arrivano con il visto Working and Holiday, Stefano si è subito adattato ed ha fatto diversi lavori nel campo della ristorazione a Melbourne: dal lavapiatti, al cuoco, al cameriere, per poi andare a raccogliere la frutta nelle fattorie australiane o a tagliare gli alberi di Natale.
"Ho lavorato sette anni in banca e dopodiché, per una scelta etica e per seguire i miei sogni, ho dato una possibilità all'Australia".
La musica, il vero motore che lo ha spinto a quasi 15.000 kilometri di distanza da casa, lo ha accompagnato da sempre. Ha suonato musica folkloristica napoletana, sia da solo che insieme a diverse band ma, spiega Stefano, pur di suonare "posso anche battere le mani per strada".
Il suo segreto? "La cazzimma! La testardaggine ed il duro lavoro. Senza mai arrendersi" racconta Stefano, atteggiamento grazie al quale non ha mai mollato ed è riuscito a trovare il suo attuale gruppo, The Pirateska Rebellion. Una band multiculturale composta da 9 musicisti tra cui cileni, italiani, irlandesi e australiani con cui oggi proietta se stesso e la sua carriera professionale verso il futuro.