"Tra una settimana avremo il primo tramonto, adesso la temperatura è di -42 gradi, ma con il vento arriviamo a -55, -56 di wind chill (adesso che è giorno), mentre verso sera arriviamo anche a -50 gradi di temperatura e -60 di wind chill... comincia ad essere tosta, diciamo".
Descrive così l'attuale situazione meteorologica della Stazione Concordia David Tosolini, manager ICT/RADIO, uno dei ruoli fondamentali della missione italiana in Antartide.
"A Concordia siamo isolati però abbiamo le comunicazioni con l'esterno", spiega Tosolini, "e tutti questi apparati elettronici hanno bisogno di continua manutenzione".
"Sono apparati sia di comunicazione sia di sicurezza, perché quando siamo isolati all'esterno abbiamo bisogno di comunicare con la base, e quindi ci permettono di avere una visione globale di tutte le persone quando sono fuori, e di essere tutti in sicurezza".
La fase estiva della missione aveva visto la partecipazione di altri ricercatori che ora sono partiti, lasciando il team "invernale" per una lunga fase di isolamento, spiega Rodolfo Canestrari, fisico dell’atmosfera e station manager della Concordia con cui avevamo parlato a inizio missione.

"Sono partiti gli ultimi 4 colleghi della campagna estiva, l'inverno è ufficialmente iniziato e per nove mesi saremo irraggiungibili" Source: Marco Buttu - Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA)
"Da un lato la consapevolezza di rimanere soli ti mette un po' di angoscia: siamo dodici, isolati qui nel mezzo [dell'Antartide], dobbiamo mandare avanti una base che abbiamo cominciato a conoscere solo da due o tre mesi. Dall'altra ti mette un po' di felicità perché inizia il nostro momento".
L'estate antartica, spiega Canestrari, è un periodo intenso. All'arrivo ci sono volute alcune settimane per adattarsi fisicamente, per via dell'atmosfera rarefatta che rende anche i movimenti più semplici complicati. La Stazione Concordia si trova infatti a oltre 3.200 metri di altitudine.
La prima fase "estiva" ha riservato anche un colpo di scena: un incidente ha portato un membro della missione invernale ad essere evacuato, richiedendo quindi la sua sostituzione in emergenza.
Si trattava infatti del medico del team, figura importantissima e irrinunciabile per il lungo periodo di isolamento.
"Alberto purtroppo è scivolato dalle scale, tra l'altro, ironia della sorte, al termine di una riunione sulle procedure di emergenza", ricorda Canestrari.
"Noi sotto la sua guida abbiamo dovuto eseguire i raggi X e fare il gesso".
La frattura era scomposta e richiedeva un'operazione che non sarebbe stata possibile alla Stazione Concordia.
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Nella sfortuna, l'incidente si è verificato quando l'evacuazione verso la Nuova Zelanda era ancora possibile, mentre da adesso fino a novembre la Stazione Concordia sarà totalmente isolata.
Inoltre la tempistica è stata provvidenziale per poter fare arrivare un nuovo medico, la dottoressa Giusi Canestrelli, che dopo la quarantena a Christchurch ha raggiunto la Stazione. Si tratta dell'unica donna presente alla Stazione.
"Dovesse succedere adesso una cosa del genere sarebbe una cosa estremamente grave, soprattutto per la persona coinvolta", sottolinea Canestrari.
L'episodio rende bene l'idea di quanto possa essere complesso partecipare a queste missioni. Ma il fascino per chi vi partecipa rimane forte.
Tosolini è alla sua seconda esperienza in Antartide, dove aveva già partecipato ad una campagna estiva: "una volta che ci metti piede ci vuoi tornare, è un po' come il mal d'Africa", spiega.
"Pur mancandoti l'aria, pur dormendo male, pur faticando in tutto quello che fai, è un'emozione che ti ritorna, ed ogni volta che vedevo in TV, nei servizi giornalistici, la Stazione Concordia, era come rivedere casa".
Rodolfo Canestrari, fisico dell’atmosfera e station manager, non ha ancora potuto vedere il cielo stellato, ma presto coronerà anche questo sogno, nei lunghi mesi invernali.
E sottolinea che alla stazione Concordia ci si diverte anche, oltre a svolgere l'importante lavoro scientifico della missione.
Non solo. Provvidenzialmente, la trentaseiesima missione italiana in Antartide vanta anche la presenza di un ottimo cuoco, Simone, chef di Parma.
"È come essere al ristorante per colazione, pranzo e cena", commentano ridendo Canestrari e Tosolini.
"La domenica è il suo giorno libero, ma io e David ci diamo da fare e cuciniamo per gli altri".
Ascolta l'intervista integrale:
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