Il governo ha deciso che il limite stabilito per la concessione di residenze permanenti di quest'anno finanziario sarà aumentato da 160.000 a 195.000, spiega l'agente d'immigrazione Emanuela Canini.
Sono 35.000 visti in più che dovranno essere distribuiti tra le varie categorie.
"Non avevamo questi numeri dal 2012 fino al 2014, quando il limite delle residenze permanenti concesse era 190.000", ha affermato Canini.
A chi andranno queste residenze?
Il primo ministro Anthony Albanese ha specificato che la maggior parte di questi visti di residenza andrà a chi ha un'occupazione in settori ben precisi, in particolare:
- 4.700 visti a chi lavora nella sanità
- 6.100 visti a chi lavora per la costruzione di infrastrutture
- 6.800 visti per il settore tecnologia
- altri 5.000 visti a chi vuole sponsorizzare lavoratori di altro tipo
- altri 12.400 visti che andranno ad altre persone non ben identificate
Secondo Canini, è possibile che alcuni di queste 35.000 persone siano già in coda.
"Sappiamo ormai tutti dei ritardi procedurali per l'approvazione dei visti che ci trasciniamo ormai da due anni, a causa del COVID, e si parla di circa 900mila richieste di visti rimaste in coda", ha affermato Canini.
"Certo che è un bel numero e non viene specificato bene come sia suddiviso per le diverse categorie, ma sicuramente queste 35.000 persone potrebbero benissimo essere già incluse in quelle in coda, e molto probabilmente essere già in Australia", ha aggiunto.
"Se è così, l'aumento di 35.000 residenze permanenti sul territorio non farebbe nessuna differenza sul mercato, in quanto queste persone probabilmente già stanno lavorando e sono il risultato di un percorso di altri visti temporanei precedenti", ha spiegato Canini.
Il governo federale si è impegnato ad investire 36 milioni per smaltire la coda e per assumere altre 500 persone negli uffici nei prossimi nove mesi.
"Questi tempi sono necessari anche perché queste persone dovranno poi essere formate per essere in grado di fare il lavoro, altrimenti saremo nel caos con ulteriori ritardi," ha aggiunto Canini.
Vi è anche stato un annuncio sull'aumento della durata della permanenza per gli studenti internazionali, con l'aggiunta di un paio di anni in base ai corsi di studio.
Ma questa concessione avverrà soltanto per alcuni tipi di studi, ha spiegato Canini.
"Questi non sono stati specificati ma presuppongo che siano nei settori prediletti che ho specificato prima, che sono sempre gli stessi che sono stati privilegiati durante la pandemia".