"Skilled visa", quali saranno le occupazioni del futuro in Australia?

Architects looking at blueprints

Engineers looking at blueprints Credit: vitranc/Getty Images

L'agente d'immigrazione Emanuela Canini spiega quali occupazioni potrebbero essere ritenute fondamentali per i prossimi cinque anni in Australia, in vista del "Jobs and Skills Summit" che si terrà a Canberra a settembre.


Il primo e il 2 settembre prossimo si terrà al parlamento di Canberra il cosiddetto Jobs and Skills Summit, una conferenza di due giorni organizzata dal governo per fare il punto della situazione per quanto riguarda il lavoro in Australia, con temi che variano dai salari alle politiche migratorie.

A proposito d'immigrazione, al centro della discussione ci saranno le occupazioni ritenute fondamentali per i prossimi cinque anni in Australia.

Le professioni più richieste

Le anticipazioni del vertice dicono che l’Australia deve far fronte nei prossimi cinque anni a una carenza di:
  • ingegneri civili e manager dell’edilizia
  • chef
  • operatori per l'assistenza all'infanzia
  • infermieri
  • informatici
  • elettricisti
  • assistenti alla persona
"Questa è quasi una ripetizione di quello che si è sempre detto negli ultimi anni", ha commentato Canini.

"Sono più o meno le stesse occupazioni, e la maggior parte di queste ha già un percorso relativamente facilitato rispetto ad altre, tranne gli assistenti all'infanzia, penalizzati negli ultimi anni con una decurtazione delle opzioni dei visti, e gli assistenti alla persona, i cosiddetti carers, che hanno ancora meno opzioni".

"Nonostante la grande richiesta, i carers non sono stati mai presi in considerazione seriamente per un percorso di residenza permanente, se non con degli accordi speciali tra aziende e governo", ha aggiunto.

Che cosa verrà discusso al "Jobs and Skills Summit"

"Ogni anno c’è questo vertice dove partecipano gli enti governativi e le varie organizzazioni che girano intorno al mondo del lavoro, dove vengono valutate le statistiche e i feedback degli imprenditori e dei sindacati, per poi capire quello che sarà il futuro del lavoro e delineare una strategia per non trovarsi impreparati, ma soprattutto per capire quella che sarà la politica d'immigrazione per il nuovo anno", ha affermato Canini.

Solo una piccola parte degli immigrati temporanei è tornata in Australia dopo l'apertura dei confini.

"Il governo lo sa ed è preoccupato che non si ritorni più ai livelli precedenti, dato che molti sono rimasti impressionati negativamente dalle politiche rigide di chiusura a causa del COVID".

Secondo Canini, questo "non è stato altro che un ennesimo colpo all'entusiasmo dei potenziali candidati, già demotivati da questi ultimi anni di ulteriori restrizioni sui requisiti di entrata dei visti con lo scopo di ottenere la residenza permanente".

L’immigrazione e la carenza di lavoratori qualificati – con il tasso di disoccupazione ora al minimo da 48 anni del 3,4 per cento – è quindi una delle questioni chiave del vertice.

Un rapporto di Deloitte pubblicato il 21 agosto punta il dito sull'eccessiva complessità del sistema di immigrazione e la mancanza di un percorso chiaro e relativamente sicuro pergiungere alla residenza permanente.

Inoltre viene anche suggerito di aumentare il numero di visti umanitari, misura che a lungo termine porterebbe dei benefici sociali ed economici che si tende di solito a trascurare.

"Inoltre lo stesso rapporto evidenzia come il sistema di classificazione delle occupazioni sia obsoleto, in quanto l'ultimo aggiornamento è stato fatto nel 2013, e allora molti dei lavori in voga oggigiorno neanche esistevano", ha sottolineato Canini.

Nuovi requesiti nei vari stati e territori

In questi giorni sono stati resi noti i nuovi requisiti per gli Stati per i visti che, secondo Canini, cercano di rispondere alla mancanza "ormai cronica" di manodopera straniera.

Emanuela Canini ha spiegato i dettagli per quanto riguarda WA, Victoria e NSW.

Western Australia

"Il Western Australia ha negoziato con il governo federale di poter praticamente raddoppiare il numero dei posti per il proprio stato per quanto riguarda i visti a punti 190 e 491 regionale, potendo ricevere oltre 8000 candidati per quest'anno, e si va a posizionare dietro al NSW e il Victoria, scalzando il Queensland in quarta posizione", ha spiegato Canini.

"Inoltre il WA ha aumentato del 60% il numero di occupazioni sulle proprie liste, ha addirittura tolto i 200$ che si pagavano per fare richiesta di nomination, e ha diminuito il livello di inglese per i manager e professionisti da 7 a 6 del test Ielts", ha aggiunto.

Victoria

Anche il Victoria, che ultimamente si era fissato solo con alcuni settori, quest'anno si è aperto a tutte le occupazioni, ha osservato Canini.

"Fa riferimento a tutta la lista short-term e medium-long term del governo federale, facendo quindi partecipare tutti come potenziali candidati".

"Priorità verrà data comunque alle occupazioni preferite dal Victoria, che sono quelle del settore socio-sanitario, delle materie cosiddette STEM - quindi scienza tecnologia ingegneria e matematica - del settore manifatturiero e dell'innovazione digitale, e infine l'ambito scolastico con la richiesta di insegnanti".

Inoltre darà anche priorità alle occupazioni nella ristorazione, ma soltanto per il visto regionale 491.

Per ulteriori informazioni: https://liveinmelbourne.vic.gov.au/migrate

New South Wales

Il NSW attira sempre più immigrati rispetto agli altri Stati e quindi potenzialmente può selezionare come meglio crede, dato che l'offerta è sempre abbondante, spiega Canini.

"Addirittura specifica sul sito di organizzarsi anche con altre opzioni di visto, questo perché appunto sono talmente tanti quelli che sono interessati che poi è difficile essere pescati", ha affermato Canini.

Lo stato sta preparando una lista di occupazioni che ancora non è stata annunciata ma lo sarà a breve.

Per ulteriori informazioni: https://www.nsw.gov.au/visas-and-migration

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