La ricerca di soluzioni nella lotta al cambiamento climatico non è soltanto un affare riservato alle relazioni internazionali tra nazioni e ai grandi conglomerati industriali, ma è un campo in cui ogni piccolo mattone può fare la sua parte.
È il caso di un'innovazione presentata dal team guidato dalla professoressa Chiara Neto, docente di fisica e chimica della Università di Sydney: un rivestimento polimerico poroso in grado di riflettere fino al 92% la luce solare, mantenendo le superfici fino a sei gradi più fresche dell'aria circostante, anche sotto il sole diretto.
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La professoressa Chiara Neto e il dott. Ming Chiu con il loro materiale ultra-riflettente rivestito di polimeri. Credit: University of Sydney
"Abbiamo fatto test per oltre un anno, confrontando la nostra vernice a vernici già esistenti, e anche ad altre superfici simili a fogli di plastica che vengono usati in alcuni studi accademici per raccogliere l'acqua dall'atmosfera", racconta a SBS Italian Chiara Neto.
"Questo paragone ci ha permesso di dimostrare che la nostra vernice è superiore ad altre che esistono già in commercio e che resiste molto bene allo sporco".
Il governo dovrebbe fare un passo in più, ci sono molte altre tecnologie che potrebbero migliorare la sostenibilità dei nostri edifici e risolvere problemi tipo l'isola di calore urbana, che affligge città come SydneyChiara Neto
I costi di produzione di questo materiale innovativo sono paragonabili a quelli di vernici di alto livello già in commercio.
Il problema principale per la diffusione di questo prodotto secondo Neto non ha niente a che vedere con la vernice in sè, ma ha a che fare con il fatto che la "maggior parte delle persone ne ignora l'esistenza".

La professoressa di chimica e fisica della University of NSW Chiara Neto. Credit: Jayne Ion




