Nella notte tra giovedì e venerdì scorso il carabiniere Mario Cerciello Rega è stato vittima di un agguato a Roma. Il 35enne vice brigadiere di Somma Vesuviana si trovava in servizio nel centro storico della capitale quando - durante una colluttazione con due stranieri coinvolti in una storia di compravendita droga - è stato aggredito con 11 coltellate, una delle quali al cuore, ed è morto poco dopo.
Inizialmente i media avevano descritto gli assassini del carabiniere come due africani. Un'informazione (paradossalmente messa in circolo dallo spacciatore che aveva chiamato i carabinieri per denunciare i due) che aveva generato sdegno e rabbia nell'opinione pubblica e in un settore della politica. Dopodiché per l'omicidio sono invece stati fermati due ragazzi di nazionalità statunitense: Elder Finnegan Lee e Gabriel Natale-Hjorth.
Uno dei due è stato poi immortalato bendato e a capo chino durante l'interrogatorio in caserma che ha portato alla confessione del presunto omicida. Un dettaglio che ha portato i media americani a dare enorme risalto alla vicenda, a definire "scioccante" l'immagine - condannata anche da alcuni gruppi in difesa dei diritti umani.

L'immagine scattata durante l'interrogatorio Source: Polizia italiana
A difesa delle forze dell'ordine italiane - che hanno aperto un'inchiesta sull'immagine del presunto assassino del carabiniere - si è schierata una parte del mondo politico italiano, col Ministro Salvini in testa. Per raccontare e ricostruire i dettagli di questa vicenda - che presenta ancora molte zone d'ombra - abbiamo parlato col giornalista Carlo Fusi, direttore de Il Dubbio.
Nelle ore scorse a Somma Vesuviana il carabiniere è stato salutato nella stessa chiesa nella quale un mese e mezzo fa aveva sposato la fidanzata Rosa Maria.

Un tributo a Mario Cerciello Rega, i cu Source: IPA Milestone




