Si intitola "Ius sanguinis, ius soli: il cricket, la fucina di nuovi italiani" il libro presentato a Roma da Simone Gambino.
Il titolo ricalca l'espressione giuridica che indica due diversi principi alla base dell'ottenimento della cittadinanza di un Paese: uno prevede che la si erediti dai propri genitori, l'altro che sia acquisita per il semplice fatto di essere nati sul territorio di uno Stato.
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Questa seconda ipotesi non è però prevista dall'ordinamento italiano, e obbliga chi nasce e cresce in Italia da genitori stranieri ad attendere il diciottesimo anno d'età per richiedere la cittadinanza.
Chi intraprende quella strada deve poi affrontare un lungo e difficile iter burocratico nella speranza di essere riconosciuto come cittadino italiano dallo Stato.
La copertina del libro di Simone Gambino
Attualmente il percorso per ottenere la cittadinanza in Italia è un'autentica Via CrucisSimone Gambino, presidente onorario della federazione italiana cricket
Questo tema, che negli ultimi anni ha diviso la politica e l'opinione pubblica italiana, è al centro del libro in cui Simone Gambino racconta in che modo il cricket - sport che in Italia è praticato soprattutto dagli immigrati del subcontinente indiano e dai loro figli - abbia contribuito ad alimentare il dibattito sul diritto alla cittadinanza, fornendo anche una serie di esempi e di casi che hanno fatto scuola.
"Il cricket è stato il rompighiaccio dell'integrazione in Italia, dove il processo è ancora lento e sofferto", spiega Simone Gambino a SBS Italian.
